Giudiziaria, Catania: sequestro e confisca di un milione di euro per “Melu di Mascalucia”


Pubblicato il 28 Ottobre 2015

questo il comunicato:

“POLIZIA DI STATO

SEQUESTRO E CONFISCA DI BENI OPERATO DALLA DIVISIONE POLIZIA ANTICRIMINE

Nell’ambito delle attività istituzionali mirate al contrasto della criminalità operante nel territorio di questa provincia, finalizzato in particolare all’aggressione dei beni illecitamente conseguiti dai soggetti socialmente pericolosi, attività di contrasto che ha avuto obiettivamente un forte impulso nell’ultimo anno, personale della Divisione Anticrimine della Questura di Catania ha dato esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale di sequestro disposta dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione – nei confronti di SCUDERI Carmelo, nato a Catania il 02.03.1961, residente in Mascalucia, in atto sottoposto al regime degli arresti domiciliari e già sorvegliato speciale di P.S.

In particolare, i beni oggetto di sequestro sono costituiti  da un terreno di circa un ettaro, sito in Mascalucia (CT) -c/da Tre Altarelli-, da un’autovettura SMART, da un’autovettura COOPER COUNTRYMAN, da un motociclo BMW GS 1200 e da due imprese individuali denominate rispettivamente  “CHIOSCO CRISTIANO” e “CHIAMAMI PIZZA”, beni tutti riconducibili a SCUDERI Carmelo.

 Inoltre, detto decreto ha disposto il sequestro di numerosi rapporti bancari e postali intestati e/o riconducibili al suddetto SCUDERI. 

 Tale provvedimento di sequestro trae origine dalla proposta avanzata dal Questore di Catania a seguito dell’arresto di SCUDERI Carmelo, operato da personale della locale Squadra Mobile, avvenuto in data 25.02.2014, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania il 28.01.2014, nell’ambito dell’operazione di Polizia denominata “Money Lender”, in quanto gravemente indiziato dei reati di usura e tentata estorsione in concorso, con l’aggravante di aver agito avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà previste dall’art. 416 bis c.p.

 Nella suddetta ordinanza, SCUDERI Carmelo veniva ritenuto gravemente responsabile dei reati di usura in concorso (ex artt. 81, 110 e 644 commi 1 e 5  n.3 e n. 4 c.p.), in un contesto che vedeva coinvolti, a vario titolo, altri 30 soggetti, in ordine ai reati di associazione per delinquere, usura, estorsione, con l’aggravante del metodo e delle modalità mafiose.

 Detta ordinanza di custodia cautelare scaturiva dall’attività d’indagine svolta dalla locale Squadra Mobile, a decorrere dalla fine del 2007, tesa a fare luce in ordine al coinvolgimento in seno a cosa nostra catanese  di taluni componenti della famiglia BOSCO, titolari a Catania di numerose attività commerciali.

 La Polizia di Catania, attraverso complesse e meticolose attività info-investigative ha provveduto ad analizzare, negli anni che vanno dal 2008 al 2014, la crescita delle capacità patrimoniali di SCUDERI Carmelo e dei suoi familiari conviventi, provvedendo a tracciare altresì la provenienza del citato patrimonio e, quindi, a dimostrare l’incongruenza ovvero la sproporzionalità tra quanto formalmente dichiarato e quanto effettivamente realizzato. Al termine di quanto detto si è delineato un complesso di beni costituito da aziende, beni immobili e mobili registrati, conseguiti evidentemente attraverso i facili guadagni frutto delle molteplici attività illecite svolte dall’interessato.

 Inoltre, nella recente data del 09.09.2015, SCUDERI Carmelo veniva nuovamente tratto in arresto dalla Squadra Mobile di Catania, in esecuzione di ulteriore ordinanza dal G.I.P. del locale Tribunale in data 04.09.2015, in quanto gravemente indiziato, in concorso con altri, di usura ed estorsione con l’aggravante di avere commesso tali fatti avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis del c.p.

In particolare, dalla lettura della suddetta ordinanza, veniva delineata la condotta delittuosa dello SCUDERI (inteso “Melu di Mascalucia”) il quale, in un ristretto arco temporale individuato da gennaio del 2012 ad ottobre del 2014, concedeva ad un imprenditore in stato di bisogno più prestiti di denaro con l’applicazione di un tasso di interesse usurario superiore al 10% mensile.

Il valore presunto complessivo dei  beni sottoposti a sequestro, ai sensi del D. Lgs. 159/2011 e succ.mod., ammonta a circa euro 1.000.000,00.”

 


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