COMUNICATO STAMPA A due anni dall’inizio della crisi idrica che ha colpito la nostra isola, la riduzione di acqua potabile arriva adesso anche nella nostra città. Sidra ha comunicato infatti la riduzione delle forniture per 8 ore al giorno, trascinando la cittadinanza in una drammatica delle crisi di approvvigionamento idrico, finora im- pensabile per la […]
Giudiziaria, Catania: tre arresti dei carabinieri per omicidio Rosario Sciuto
Pubblicato il 25 Luglio 2015
arriva comunicato dei carabinieri:
“il 23 luglio 2015, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito 3 provvedimenti restrittivi nei confronti di MARINO Raffaele, di 48 anni, e dei suoi figli Gaetano, di 24anni, e Alessio, di 19 anni, responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, detenzione e porto abusivo di armi.
L’operazione nasce dalle indagini sviluppate dai Carabinieri di Catania, sotto la direzione della locale Direzione Distrettuale Antimafia, supportate da attività tecniche e dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, fra i quali Nizza Fabrizio, “responsabile” del gruppo di “Cosa Nostra” catanese operante nel quartiere di Librino fino alla data del suo arresto, avvenuto l’8 febbraio 2012, Seminara Davide, “luogotenente” del Nizza, Cristaudo Salvatore, organico al summenzionato sodalizio criminale, e Scollo Giuseppe, capo della compagine santapaoliana operante a Lineri.
Le indagini hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’omicidio di Rosario Sciuto, inteso U sucaro, organico al clan Mazzei, e di individuarne l’autore in MARINO Gaetano, il quale la sera del 21 novembre 2011 aveva atteso Sciuto nell’androne dello stabile di Viale Moncada 13 dove viveva e aveva esploso al suo indirizzo dieci colpi di cal.38 di cui uno alla testa come “colpo di grazia”.
Il Marino si era determinato all’azione in quanto lo Sciuto non solo era un concorrente nella gestione di una lucrosa piazza di spaccio di Librino ma anche perché si opponeva alla relazione sentimentale che questi aveva con la figlia.
Nel corso dell’attività sono stati raccolti elementi che hanno consentito di contestare ai tre anche il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso in quanto ritenuti organici alla famiglia “Santapaola-Ercolano”.”
Lascia un commento