di iena giuidiziaria Marco Benanti
Il gip del Tribunale di Catania Giuseppina Montuori ha disposto, al termine degli interrogatori di garanzia, gli arresti domiciliari per i tre indagati dell’inchiesta “Fake Credits” della Procura della Repubblica di Catania, finiti in carcere il 10 luglio scorso. La motivazione del provvedimento è che si sono affievolite le esigenze cautelari.
Si tratta di Antonino Paladino (difeso dall’avv. Fabio Tita), presidente di Confimed Italia, Gaetano Sanfilippo (difeso dall’avv. Claudio Galletta) dipendente dello studio di Paladino e Andrea Nicastro (difeso dall’avv. Fabrizio Siracusano), consulente di Confimed Italia. In particolare, i tre indagati sono stati sentiti più volte dagli investigatori della Guardia di Finanza, che hanno condotto le indagini con il Pm Fabio Regolo.
I legali dei tre indagati annunciano ricorso al Riesame.
Secondo la Procura, esisterebbe un giro di crediti tributari “fasulli” creato attraverso il “reperimento e la costituzione di società ‘farlocche'”. L’inchiesta ‘Fake credits’ della Procura distrettuale di Catania è sfociata, il 10 luglio scorso, nell’arresto di 24 persone, 21 delle quali poste ai domiciliari, e al sequestro impeditivo delle quote di 11 società e di beni per 9,5 milioni di euro. E’ notizia di ieri che al commercialista Daniele Nicotra, anche lui coninvolto nell’indagine, sono stati revocati i “domiciliari”.
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