Al Leonardo Da Vinci, i rossazzurri piegano il Gela per 88-67 foto di Romano Lazzara. ALFA BASKET CATANIA 88 GELA BASKET 67 Alfa: Valastro, Gatta 12, Drigo 6, Torrisi 5, D’Aquino, Budrys 14, D’Augusta Perna, Patanè 14, Pappalardo 4, Janjusevic, Barbakadze 8, Abramo 25. All. Zečević. Gela: Musikic ne, V. Bernardo 3, Stanic 10, Julakidze, […]
Giudiziaria, Messina: assolti l’imprenditore Maltauro e l’ex responsabile della segreteria tecnica del sottosegretario ai trasporti Chiofalo
Pubblicato il 15 Dicembre 2015
di iena giudiziaria
Assolti con formula piena (530 comma 1, codice procedure penale) perchè il fatto non sussiste: questo recita il dispositivo di sentenza per l’imprenditore Enrico Maltauro (nella foto) e l’ing. Giuseppe Chiofalo, ex responsabile della segreteria tecnica del sottosegretario ai Trasporti Raffaele Gentile, imputati, davanti ai giudici del Tribunale di Messina(presidente Massimiliano Micali, a latere Scolaro e Fiorentino), di corruzione. La Pubblica Accusa aveva chiesto la condanna a 5 anni per Maltauro e 6 anni per Chiofalo.
Il procedimento era quello nato dall’inchiesta sui lavori della metropolitana catanese.
Secondo l’Accusa “Maltauro Enrico, quale amministratore delegato del gruppo Maltauro Costruzioni, corrispondeva a Chiofalo Giuseppe, pubblico ufficiale, quale capo della segreteria tecnica del sottosegretario di Stato ai trasporti Gentile Raffaele, somme di denaro e altre utilità -sponsorizzando il Centro Studi Cestras che faceva riferimento al Chiofalo e stipulando contratti con la Società Ambiente e Sicurezza, parimenti riferibile al Chiofalo-quale prezzo dell’effettivo impegno del Chiofalo a favorire il gruppo di imprese del Maltauro, anche mediante l’interessamento al buon esito di provvedimenti della Pubblica Amministrazione, quali per esempio una delibera del C.I.P.E. sulla viabilità secondaria, o mediante l’interessamento dello stesso a favorire l’impresa nei rapporti d’affari all’estero. Accordo realizzatosi in Messina e Roma, pagamento effettuato il 30.01.2008”.
L’imprenditore è stato difeso da Noemi Dedola, Paolo Grasso e Giuseppe Sapienza Quattrocchi, Chiofalo da Antonino Granata e Mario Franchina.
Fra novanta giorni le motivazioni.
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