Manca solo l’ufficialità, ma il processo al presunto capomafia siracusano Salvatore Giuliano e al figlio Gabriele per tentata violenza privata e minacce di morte, aggravate dal metodo mafioso e dall’appartenenza al clan, nei confronti del giornalista Paolo Borrometi, avrà come sede processuale il tribunale di Siracusa e non quello di Catania.
Stamane, alla prima udienza del dibattimento davanti ai giudici della seconda sezione del Tribunale di Catania (Presidente Ignazia Barbarino), il Pm Alessandro Sorrentino ha sollevato la questione della competenza territoriale. Gli atti -manca solo l’ufficialità- saranno rimessi al Tribunale di Siracusa, competente per il processo.
Salvatore Giuliano (difeso dall’avv. Luigi Caruso Verso, mentre il figlio Gabriele è difeso dall’avv. Giuseppe Guerrieri), già condannato per svariati reati e per mafia in qualità di capo dell’omonimo clan, aveva più volte minacciato di morte Borrometi a seguito di alcuni suoi articoli d’inchiesta. Nel processo sono parti civili, oltre al giornalista (difeso dall’avv. Vincenzo Ragazzi, che assiste anche l’Ordine dei Giornalisti), anche la Federazione Nazionale della Stampa italiana, l’Associazione Siciliana della Stampa (con l’avv. Marcello Montalbano).
di iena giudiziaria marco benanti
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