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Giudiziaria: Mpa un partito stupefacente, un po’ come il “de relato”
Pubblicato il 06 Aprile 2016
di pitrella & benanti, i marco amici di raffaele
Il “de relato” è andato in scena nell’ultima udienza del processo a Don Raffaé. Sul pare, si dice e si mormora che, ha riferito quello o un fratello o un altro ancora dell’ambiente mafffioso che Lombardo abbia “fatto o detto o stato”, si sono basate le testimonianze.
Nessuno tra i quattro teste – pentitisi anni or sono – aveva, negli interrogatori subiti o tra i peccati confessati all’autorità giudiziaria in anni precedenti al 2015, fatto il nome di Raffaele Lombardo (“curioso” questo ritardo)… eccetto Francesco Campanella, palermitano, ex appartenente a “Cosa Nostra” e militante della Democrazia Cristiana&seg., gli altri hanno ricordato, nel 2015 appunto, di aver sentito da qualcuno qualcosa che riguardasse Lombardo (dopo anni di pentimenti, quindi) senza, però, aver mai assistito personalmente a ciò che, in udienza, hanno dichiarato (questo è in parole ignoranti il “de relato”: una testimonianza indiretta su fatti riferiti da terzi).
Dopo (un po’ più di) qualche anno di pentimento, dicevamo, coloro che hanno testimoniato hanno ricordato di aver saputo da altri che per esempio… si dava marijuana in cambio di voti al Movimento per l’Autonomia: chi, però, avesse ordinato & finanziato lo scambio politico/jamaicano non c’è dato sapere (a saperlo avremmo, di certo, votato Mpa).
Come non c’è dato sapere – qui Ienesicule ha indetto un concorso a premi – chi fosse quel cugino di Don Raffaè, di cui s’è parlato, appartenente al clan catanese dei “carcagnusi” che s’è arricchito con gli appalti. Ma Lombardo e tutta la sua famiglia non sono di Grammichele?
Come non c’è dato sapere perché ancora si parla di pestaggio ad Angelo Lombardo – persino nell’udienza di Raffaele – quando i medici che l’hanno avuto in cura hanno affermato che il ricovero del 2008 è avvenuto per ipertensione.
Come non c’è dato sapere dove siano i riscontri su quanto detto (e sentito da altri).
No! per contro è stata la risposta del pentito Campanella (vedi supra) alla domanda se mai Lombardo avesse chiesto intercessioni a livello mafioso. Campanella è stato chiamato a testimoniare per aver organizzato un breve incontro tra il Lombardo che conosceva dai tempi della DC, all’epoca dei fatti presidente della provincia di Catania, e l’imprenditore Marussig che, deciso ad entrare “nell’affaire” Tenutella, cercava sponsor politici: in c/da Tenutella, infatti, doveva sorgere un mai realizzato centro commerciale; grande è risultato, quindi, l’interesse & il coinvolgimento di Lombardo al fine di…
E stupefacente, infine, sembra cotanto “bla bla bla” a cui, logica vorrebbe, dovrebbe mancare “solo” l’attendibilità.
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