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Giudiziaria, processo appello parcheggi, annuncio choc dell’ing. Tuccio D’Urso:”se non avrò giustizia in tempi rapidi farò lo sciopero della fame e della sete”
Pubblicato il 12 Marzo 2013
Mattinata “ardente” prima dell’udienza, a Palazzo di giustizia. Nei corridoi, parlando con i cronisti, l’ex direttore dell’ufficio speciale del comune fa dichiarazioni “toste”. Manca molto a Catania l’ing. Altro che Pannella!
di iena giudiziaria Marco Benanti
“Ho detto e ho scritto al mio legale che sono disposto a mettere in atto attività di protesta clamorosa perchè io sono un cittadino a cui viene negata la giustizia”. Quali? “Lo sciopero della fame e della sete sotto la statua della giustizia”
Era veramente arrabbiato, stamane, nei corridoi di Palazzo di Giustizia, l’ing. Tuccio D’Urso (nelle foto stamane), già direttore dell’ufficio speciale del traffico urbanno del comune, imputato, insieme ad altre sette persone, fra cui l’ex sindaco Umberto Scapagnini, nel processo d’appello cosiddetto dei parcheggi (in primo grado tutti assolti). Da troppo è sotto processo: una vicenda che dal 2005 non ha trovato una parola definitiva. Anche quando -carte alla mano- l’assoluzione degli imputati sarebbe evidente… Irritato, faceva vedere anche a beneficio di telecamere e “digitali”, il messaggio inviato al suo legale, l’avv. Carmelo Galati. Poi, a fine udienza, l’annuncio choc pare sia rientrato: il 26 marzo, alle 12,30, si terrà la requisitoria del sostituto procuratore generale Domenico Platania.
Ma c’è stato da attendere anche stavolta: l’Accusa ha, infatti, richiesto l’acquisizione di documentazione in ordine alla regolarità della procedura.
Ma c’era di bisogno? Era rilevante questa documentazione? Comunque, si è andato avanti. Dopo un pò di attesa, il collegio della terza sezione (Presidente Salvatore Costa, a latere Fichera e Castagnola) ha reso noto la data della prossima udienza, senza spiegare altro in ordine alla richiesta dell’Accusa….
Si avvia, forse, all’epilogo, quindi, il processo per una vicenda che in primo grado ha visto gli imputati tutti assolti e le aree di cantiere dissequestrate. E che suscita sempre più perplessità per tutto quanto è accaduto.
Nell’ultima udienza, il 7 gennaio scorso, sono stati sentiti i periti (il prof. Giovanni Fiori e l’ing. Claudio Moroni) per i quali tutto è stato fatto nelle regole. Qualcuno, in aula, ha ironizzato: a quando la medaglia per gli imputati?I periti hanno fornito -per ore- spiegazioni alle domande loro rivolte. Una serie di risposte che hanno fornito un quadro complessivo nel segno della correttezza dell’operato degli imputati. Non solo: sulla ormai nota questione delle botteghe (qualcuno ha parlato impropriamente di “centro commerciale”) i periti hanno detto che il comune ha tratto vantaggio da questa scelta.Ricordiamo che in primo grado, nel procedimento per abuso d’ufficio erano imputati l’ex sindaco e attuale parlamentare del Pdl Umberto Scapagnini, nella qualità di commissario per l’emergenza traffico, con lui anche l’ex direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico Tuccio D’Urso, tre componenti della commissione di valutazione, Mario Arena, Salvatore Fiore e Giovanni Laganà e tre imprenditori, i fratelli Mimmo e Sebastiano Costanzo (difeso dall’avv. Attilio Floresta) e Ennio Virlinzi, rappresentanti legali di ditte che avrebbero dovuto realizzare i parcheggi.La Procura della Repubblica, con il Pm Giuseppe Gennaro ha proposto appello.
Non ha posto appello, invece, la città che non ha avuto nè parcheggi, nè posti di lavoro, nè altro da patrimonializzare. Ma questo è solo un dettaglio, forse.
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