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Giudiziaria, processo Lombardo: Raffaè, credevo fosse un Don invece era un Messer…a cavallo
Pubblicato il 28 Gennaio 2017
di marco pitrella
Così una passione diventa prova a carrico.
Lisciu! piuttosto, dato che le intercettazioni dei Ros di cui si parla già dal titolo son tutt’un programma: “Interesse di Raffaele Lombardo per la razza equina”.
E il processo “in Furia” in cerca d’un nitrito.
Le telefonate del “Lex”governatore su temi cavallereschi ad incensurati(!) diverrebbero il riscontro del supposto rapporto con Angelo Santapaola anch’egli appassionato di cavalli, in particolare di corse clandestine.
A dispetto delle conversazioni con incensurati su biada o fieno e (fuoco di) paglia, tuttavia, mai un’allusione a Lombardo risulta dai tabulati telefonici proprio di Santapaola. Dal paradosso pirandelliano alla farsa lombardesca c’è, dunque, un tiro di schioppo.
Lombardo appassionato di cavalli, Santapaola appassionato di cavalli; ecco il volo pindarico, pardon il galoppo magistrAle a sostegno del J’accuse.
In-somma, due più due fa quadrupede.
Credevo fosse un Don invece era un Messer… in calesse, Raffaé.
Ed Angelo Santapaola? scarcerato nel 2004 e deceduto nel 2007.
Nel 2006, secondo la parola (di) Di Dio, si sarebbe incontrato con Lombardo: dalla padella alla brace tutto fumus equino.
Del resto solo i cavalli dormono in piedi. Tra la clandestinità d’una corsa e la fugacità d’un incontro, Santapaola, capo assoluto della mafia catanese, sicuramente nel triennio 2004/2007 è stato sottoposto all’OCP (Osservazione Controllo Pedinamento). Possibile che nessuno abbia sentito un trotto, visto l’incontro (di cui sopra) e notato Messer Raffaè (magari vestito da fantino)?
Difesa & accusa, per fugare ogni dubbio, chiedano l’acquisizione dei relativi verbali.
In fondo, l’ha sostenuto persino il Piemme in udienza: “Scopo del procedimento penale è accertare la verità”.
Anche se, in questo processo, tra cavalli e cavalieri della verità s’è fatta carne… di porco, però.
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