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Giudiziaria, processo “Nuova Ionia”, abbreviato: le richieste di condanna della Procura
Pubblicato il 12 Marzo 2014
A tarda mattinata si è saputo che…
di iena giudiziaria
Stamane il pm della Procura della Repubblica di Catania Giovannella Scaminaci ha depositato una memoria e le richieste di condanna per tutti i 17 imputati del processo nato dall’inchiesta “Nuova Ionia” condotta dalla Dda e dalla Procura della Repubblica di Catania sull’ipotesi di infiltrazioni della criminalità organizzata nel comparto della raccolta dei rifiuti nei comuni dell’Ato CT1 che sono parti civili (Bronte, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia,Giarre, Linguaglossa, Maletto, Maniace, Milo, Piedimonte, Randazzo, Risposto, Sant’Alfio, assieme all’ Aimeri e all’ Ato Ct1 Joniamente spa). Il processo si celebra col rito abbreviato davanti al Gup Alessandro Ricciardolo. Un altro procedimento, invece con 18 persone, è pendente davanti la terza sezione penale del Tribunale , con un’udienza fissata per il 29 aprile prossimo.
Al Gup Ricciardolo la Procura di Catania ha sollecitato la condanna a due anni e nove mesi di reclusione ciascuno per corruzione aggravata dell’ex sindaco di Mascali, Filippo Monforte, dell’ex assessore ai lavori pubblici, Rosario Tropea, del responsabile comunale dello stesso settore, Bruno Cardillo, e dell’ex assessore all’ambiente del comune di Giarre, Pietro Mangano. Le pene maggiori sono state chieste gli imputati ai quali è contestata l’associazione mafiosa: 10 anni per Carmelo Tancona, di 27 anni, 9 anni e 8 mesi ciascuno per Francesco Mangano e Alfio Tancona e 8 anni e 8 mesi per Antonio Grioli. Il Pm Scaminaci ha chiesto la condanna a 8 anni per Arianna Ingegneri e a 9 anni e 4 mesi di reclusione ciascuno, per traffico di droga, per Nico Mariano Benedetto, Santo Cristaldi, Alessandro Mangano, Mauro Miceli, Salvo Musumeci e Sebastiano Vitale.Per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti la Procura di Catania ha sollecitato 6 anni ciascuno per Girolamo Zappa e Pietro Pagano, di 41 anni. Prossima udienza il 26 marzo: previsti gli interventi di due parti civili, l’Aimeri rifiuti e il Comune di Mascali.
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