Giudiziaria, processo Pta di Giarre, Melchiorre Fidelbo: “sono solo un medico con alta specializzazione, non sono un informatico”
Pubblicato il 22 Aprile 2015
Udienza importante, nel corso della quale…
di Ignazio De Luca
Ieri, 21 aprile, presso la terza sezione penale del Tribunale di Catania, presieduta dalla dottoressa Rosa Anna Castagnola è stato sentito come imputato, nel processo sull’affidamento del sistema di informatizzazione del Presidio territoriale di assistenza di Giarre, il dottore Melchiorre Fidelbo, accusato di truffa aggravata e abuso d’ufficio, insieme agli ex funzionari dell’azienda sanitariaGiuseppe Calaciura e Giovanni Puglisi, oltre all’ex manager dell’Asp di Catania, il senatore Antonio Scavone.
Un’ udienza lunga e serrata durata quasi due ore e mezzo tra deposizione, interrogatorio del Pm dott. Alessandro La Rosa e controinterrogatorio degli avvocati, Pietro Granata e Calogero Licata per Fidelbo, Angelo Pennisi per il dottore Calaciura, Carmelo Galati per il senatore Scavone.
La lunga deposizione del dottore Fidelbo di oltre novanta minuti, parte da lontano, illustrando fin dagli inizi l’attività specialistica medico sanitaria da sempre praticata, – Fidelbo ” il mio ruolo è quello di tradurre la ricerca scientifica in progetti con l’ausilio dell’informatica medica – continua Fidelbo – traduco la logica sanitaria in informatica, attraverso terzi che informatizzano le mie ricerche sanitarie, la mia specialità è di costruire progetti per migliorare l’assistenza sanitaria”.
“Gli aspetti sperimentali della Casa della Salute – continua Fidelbo – andavano definiti, costruendola sul territorio o presso un ospedale, non aveva senso costituire un altra guardia medica, bisognava integrare in maniera forte con la Guardia Medica, la casa della salute andava posta a fianco del pronto soccorso con strutture specializzate in grado di gestire al meglio le specifiche patologie dell’utenza”.
Prosegue Fidelbo: “il bando ministeriale della legge Finanziaria 2006 diceva di presentare progetti specifici, per garantirsi risorse aggiuntive ministeriali, questo era il punto essenziale, ovvero il cofinanziomento per progetti specifici sarebbe stato consentito a quelle Regioni che avessero presentato progetti specifici coerenti; solo il progetto di Giarre conteneva le caratteristiche sperimentali, nessun altro progetto conteneva queste caratteristiche.”
Insediatosi alla Regione il governo Lombardo, numerosi furono gli incontri, racconta il dott. Fidelbo, col neo assessore alla sanità Massimo Russo e col suo staff, ma del progetto che gli stava a cuore, nessuno all’assessorato regionale ne sapeva nulla.
Si attivò, il dottor Fidelbo, quando nel 2008, era componente della commissione ministeriale, per conoscere dalla dirigente dottoressa Caputo se il progetto di Casa della Salute, fosse stato finanziato e apprendeva che sarebbe andato perduto se la Regione non lo avesse cofinanziato, così nel 2010 con un decreto regionale l’assessore dottor Russo individuava nel Pta di Giarre la struttura come collegamento funzionale con l’originario progetto della Casa della Salute.
Terminata la lunga esposizione con gli ammonimenti di rito del presidente Rosa Anna Castagnola, il Pm dott. Alessandro La Rosa inizia l’interrogatorio dell’imputato dott. Fidelbo: questi rivela una palpabile difficoltà, tanto che i primi minuti e l’incalzare del Piemme, sono costellati da molteplici “non ricordo sono passati otto anni, e comunque mi trovai a svolgere un ruolo quasi da ufficiale di collegamento tra il ministero e l’assessorato perché – prosegue Fidelbo, superato il primo momento di impasse, nessuno dello staff, tutto nuovo, sapeva alcunché, e riuscii solo a far recuperare il finanziamento per il 2009, mentre andarono perduti i 4 milioni della Formazione, di cui la dottoressa Pedullà mi disse di non avere percezione”.
Dal l’interrogatorio del Pm Alessandro La Rosa emerge che il dottore Fidelbo non aveva percepito “la dicotomia tra il progetto della Regione e quello della Solsamb, – risponde Fidelbo – solo ora, con gli atti del processo, mi sono spiegato la dicotomia , io allora ritenevo che fosse uno dei progetti che aveva inviato all’assessorato, oggi mi rendo conto che i contrasti politico amministrativi o di ruolo all’interno dell’assessorato, hanno affossato il progetto di Giarre che era l’unico specifico, tutti gli altri, invece erano generici”
Tirando le somme, nell’udienza di ieri ci pare che emergano i soliti scenari avviluppati della politica che non riesce a rendere fruibile alla collettività una buona idea di sistema sanitario di eccellenza, per colpe insite nel sistema, magari in altri contesti culturali avrebbe potuto funzionare, bene e alla grande.
Prossima udienza fissata per il 28 aprile, alle ore 9.30, per l’escussione dei testi della Difesa: Sciacchitano, Sciacca, Benedetto e la Giordano consulente informatico.
Nella successiva udienza del primo luglio prossimo la Difesa per quella data vorrebbe sentire, citandolo, l’ex assessore regionale Massimo Russo.
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