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Giudiziaria, processo Raffaele Lombardo, Procuratore Salvi: “non abbiamo verità precostituite”
Pubblicato il 18 Settembre 2013
Dichiarazione del capo dell’ufficio requirente:
Il procuratore capo Giovanni Salvi ha detto: “Ho ritenuto che ci siano elementi solidi per affermare la responsabilità dell’onorevole Raffaele Lombardo per avere contribuito all’organizzazione Cosa nostra per circa 10 anni, fino al 2009?. E’ la “ricostruzione” del procuratore capo di Catania, Giovanni Salvi. “E’ certamente una richiesta pesante – aggiunge il magistrato – e si basa sulla normativa entrata in vigore nel 2008, che prevede una pena minima di 12 anni per le ipotesi di reato contestati. Noi ci siamo attestati sui minimi previsti, considerando anche il comportamento che ha tenuto l’on. Lombardo, che è stato estremamente corretto: sempre in udienza e ha risposto sempre alle domande delle parti.
Ma abbiamo ritenuto – spiega il procuratore Salvi – di non potere riconoscere le attenuanti generiche, seguendo l’orientamento su casi analoghi. Noi non abbiamo verità precostituite, ci siamo convinti, con un lavoro lungo, che questa sia la strada da seguire: adesso – sottolinea – aspetteremo l’intervento della difesa e la decisione del giudice. Certamente la nostra richiesta è basata su dati di fatto solidi. La giurisprudenza – ricorda il procuratore capo di Catania – sul concorso esterno è molto solida e noi l’abbiamo seguita nell’interpretazione più rigorosa, ma sono materie in cui la stessa giurisprudenza a volte non è univoca”.
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