di iena giudiziaria marco benanti
Domani mattina, nuova udienza, davanti ai giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Catania (Presieduta da Dorotea Quartararo) per Sebastiano Scuto, l’ex “re dei supermercati” di Sicilia sotto processo dopo il parziale annullamento della Cassazione nel giugno dell’anno scorso. Domani il sostituto procuratore generale Gaetano Siscaro parlerà del tema della confisca dei beni.
Intanto, in questi giorni, è arrivata la notizia della confisca di un conto svizzero riconducibile a Scuto. La decisione, che rigurda la cifra di 700 mila franchi svizzeri, è stata presa dal Tribunale penale federale elvetico. Nel conto, intestato al figlio incensurato Salvatore dell’ “ex re dei supermercati” e aperto nel 1997, sarebbero confluiti i soldi provenienti dall’attività del padre. I giudici d’Oltr’Alpe hanno deciso di continuare sulla linea tracciata dal ministero della Confederazione con il primo decreto. Secondo i togati “i valori patrimoniali sarebbero stati per svariati anni nella disponibilità dell’organizzazione dei Laudani”, il clan mafioso cui è legato –sentenza di Cassazione alla mano- il nome di Sebastiano Scuto.
La lunga e complessa indagine dei magistrati di Lugano è stata svolta in sinergia con la Procura Generale di Catania. La difesa dell’imprenditore potrebbe impugnare la decisione davanti ad un nuovo collegio federale.
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