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Giudiziaria, sotto…”il mulino”: il 7 marzo sentenza al processo per il megacentro del gruppo Caltagirone
Pubblicato il 07 Dicembre 2012
A Catania, ultima udienza, prima dell’epilogo di primo grado. Ma la struttura (nella foto), completata e non utilizzata, ha subito frattanto danni ingenti: come finirà?
di iena giudiziaria
Arriverà il 7 marzo dell’anno prossimo, la sentenza per il processo cosiddetto del “Mulino S. Lucia”. L’ultima udienza, a Palazzo di Giustizia di Catania, è servita per le Difese, che hanno sviluppato diversi punti al centro del dibattimento. In generale, al centro vi è la travagliata vicenda di una megaopera davanti al Porto di Catania. E ci sono di mezzo nomi eccellenti. Come il gruppo Caltagirone. Sono già arrivate le richieste della Procura della Repubblica di Catania, rappresentata dal Pm Antonino Fanara ed Andrea Ursino.
Proposta di condanna per tutti gli imputati: i Pubblici Ministeri hanno avanzato, al termine della requisitoria, le richieste dell’Accusa. Non solo, ma anche la richiesta di confisca della struttura nata sulle ceneri del vecchio stabilimento. E’ nato, infatti, sulle macerie di un antico mulino, un grande centro direzionale e commerciale di “Acqua Marcia” del gruppo Caltagirone. Proprio lui, quello della “laurea honoris causa” datagli dall’Ateneo di Catania, guidato dal magnifico rettore Tony (per gli amici più stretti) Recca.
Dal 7 marzo 2009 l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro della struttura (confermato anche dal Tribunale del riesame che nell’ordinanza ha parlato di reato edilizio e non di lottizzazione abusiva). Ma la struttura, senza un utilizzo produttivo, sta subendo da tempo danni ingenti, anche per le “attenzioni” di maleintenzionati: come finirà? E’ in corso, davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania (Presidente Rosalba Recupido, a latere Cannella e Bacianini), un processo che, in generale, ipotizza i reati di abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva.
Queste le richieste dell’Accusa: due anni di reclusione , oltre a otto mesi di arresto ed 10.000,00 euro di ammenda per Giovanni Beneduci, amministratore della “Acqua Marcia holding spa”(contestate le contravvenzioni indicate ai capi A ed E, cioè per lottizzazione abusiva e violazione della norma del codice della navigazione sulla distanza della costruzione dal demanio marittimo, senza autorizzazione del Demanio Marittimo della Regione Siciliana. Inoltre contestati i delitti previsti dai capi B-con la continuazione, ritenuto più grave-, C e D, cioè ipotesi di abuso d’ufficio). Inoltre, richiesta la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite. Un anno e dieci mesi di reclusione, oltre ad otto mesi di arresto ed 10.000,00 euro di ammenda per Maurizio Pennesi, amministratore della “Italgestioni srl”(contestate le contravvenzioni indicate ai capi A ed E, cioè lottizzazione abusiva e violazione della norma del codice della navigazione sulla distanza della costruzione dal demanio marittimo, senza autorizzazione del Demanio Marittimo della Regione Siciliana. Inoltre contestati i delitti previsti dai capi B-con la continuazione, ritenuto più grave-, C, cioè ipotesi di abuso d’ufficio). Inoltre, richiesta la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite.
Un anno e otto mesi di reclusione, oltre ad otto mesi di arresto e 10.000,00 euro di ammenda per Giovanni Cervi, amministratore della “Grand Hotel Bellini srl”(contestate le contravvenzioni indicate ai capi A ed E, cioè per lottizzazione abusiva e violazione della norma del codice della navigazione sulla distanza della costruzione dal demanio marittimo, senza autorizzazione del Demanio Marittimo Regione Siciliana. Inoltre contestato il delitto previsto dal capo B-con la continuazione ritenuto il più grave-, cioè ipotesi di abuso d’ufficio). Inoltre, richiesta la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite. Due anni di reclusione, oltre ad otto mesi di arresto e 10.000, 00 di ammenda per Vito Padalino, funzionario in pensione dell’ufficio urbanistica del comune di Catania (contestata le contravvenzione indicata al capo A, cioè per lottizzazione abusiva. Inoltre contestato i delitti previsti dai capi B-con la continuazione, ritenuto più grave-, C, D, cioè ipotesi di abuso d’ufficio). Inoltre, richiesta la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite. Un anno e otto mesi di reclusione per Mario Arena, ex componente della commissione edilizia del comune di Catania (contestato il delitto di cui al capo B, cioè ipotesi di abuso d’ufficio).
Per questo procedimento, il Gup di Catania, Laura Benanti aveva rinviato a giudizio per abuso d’ufficio Giovanni Beneduci, amministratore della “Acqua Marcia holding spa”; Giovanni Cervi, amministratore della “Grand Hotel Bellini srl”, Maurizio Pennesi amministratore della “Italgestioni srl”; Mario Arena, ex componente della commissione edilizia del Comune di Catania; Vito Padalino funzionario in pensione dell’ufficio urbanistica del comune di Catania. Beneduci, Cervi, Padalino e Pennesi sono stati rinviati a giudizio anche per lottizzazione abusiva.
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