Giudiziaria sotto il vulcano: il centro di Puglisi Cosentino, la parte civile “registra” dichiarazioni favorevoli!

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Nuova udienza al dibattimento per la struttura ricettivo-cinematografica della nota famiglia imprenditoriale…di iena giudiziaria marco benanti 

“Quel piano di lottizzazione non poteva essere ad ambito chiuso e quindi non poteva essere edificato con quelle proporzioni”: lo ha affermato l’avv. Ivan Albo, costituito in surroga al comune di San Gregorio, in provincia di Catania, nel procedimento penale riguardante un grande centro di intrattenimenti (nelle foto) –su cui grava un sequestro preventivo- promosso dalla “Sofocle” di Puglisi Cosentino, un affare da 27 milioni di euro. Si sta celebrando da tempo un processo davanti ai giudici della terza sezione penale del Tribunale di Catania (Presidente Alba Recupido, a latere Bacianini e Cascino).

La Procura della Repubblica, con il Pm Alessandra Chiavegatti, ha avviato un processo in cui sono contestati -a vario titolo- abuso d’ufficio, falso e lottizzazione abusiva. Quattro gli indagati: si tratta del dirigente del servizio II viabilità della Provincia Regionale di Catania, Francesco Impellizzeri , di Salvatore Puglisi Cosentino, imprenditore, figlio del noto imprenditore Salvatore, amministratore della “Sofocle srl”, del progettista della “Sofocle” l’ing. Santo Catalano e di Salvatore Buscemi, responsabile del servizio “edilizia privata” del Comune di San Gregorio.Nell’ultima udienza sono stati sentiti l’ing. Filippo Catalano della Provincia di Catania e l’ing. Impellizzeri.

La conclusione dell’avv. Ivan Albo emerge dall’ammissione dell’ing Filippo Catalano della Provincia di Catania, che escludendo la possibilità di chiusura della viabilità interna al Centro Intrattenimenti secondo il progetto ultimamente depositato dalla ditta “Sofocle” alla Provincia e da questa autorizzato, lo ha reso di fatto pubblica.

L’ing. Impellizzeri, sottopostosi all’esame, aveva la possibilità di pretendere dai privati della “Sofocle” un piano del traffico per verificare la fattibilità del loro piano sulla viabilità di cui chiedevano l’autorizzazione ma lui, sebbene l’ente pubblico di cui era amministratore costruiva frattanto la imponente opera pubblica viaria dei cd “Paesi Etnei” per sanare il problema della “collina del disonore” di San Gregorio, esprimeva un parere favorevole alla “Sofocle” ignorando il forte impatto sul traffico che quel progetto avrebbe negativamente generato.Per la parte civile la prova ulteriore che in Provincia vi erano pressioni perché venisse ad ogni costi rilasciato alla “Sofocle” quel parere. Prossima udienza l’11 aprile.

 

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Redazione Iene Siciliane

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