Stamane, il giudice per l’udienza preliminare Maria Paola Cosentino valuterà la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura della Repubblica….di iena giudiziaria
Secondo i Pm Antonino Fanara e Agata Santonocito ci furono numerose illegalità negli appalti della Ferrovia Circumetnea, in particolare per quelli di alcune tratte della costruenda metropolitana di Catania. Stamane, comincia l’udienza preliminare, dopo la richiesta di rinvio a giudizio per dodici persone, fra funzionari, imprenditori e professionisti, di qualche mese fa. Persona offesa il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Ecco tutte le accuse della Procura:
devono rispondere dell’accusa di truffa Santo Campione, Antonino Milazzotto e Antonio Patanè, perchè “…in concorso tra loro, nelle rispettive qualità, Campione Santo di amministratore delegato di Si.Gen.Co Spa e procuratore speciale Consorzio Uniter r.l., Patanè Antonio di responsabile degli impianti di SI.GEN.CO Spa, Milazzotto Antonino di Direttore Tecnico del Consorzio UNITER, i primi tre concordando e il quarto redigendo l’informativa datata 10 dicembre 2007 e diretta alla Prefettura di Catania, inducevano in errore i pubblici funzionari del Ministero dell’Interno responsabili di garantire gli approvvigionamenti urgenti in occasione di una manifestazione indetta da un’associazione degli autotrasportatori comportante il blocco del traffico stradale, e così con artifizi e raggiri consistiti nell’attestare che l’interruzione della fornitura del cemento avrebbe comportato gravi rischi per l’incolumità pubblica, per il pericolo di crolli delle gallerie in corso di realizzazione per la metropolitana conseguivano l’ingiusto profitto di ottenere la scorta di polizia per le numerose betoniere destinate ai lavori del cantiere, con corrispondente danno per la p.a., che provvedeva a destinare personale e automezzi per la scorta suddetta”.
Di frode in pubbliche forniture, invece, sono accusati Santo Campione, Salvatore Fiore, Antonino Milazzotto, Salvatore Forzese e Salvatore Innocente perchè “…Campione Santo quale amministratore delegato, Milazzotto quale direttore tecnico della SI.GEN.CO. Spa, Forzese quale capo cantiere della tratta Giovanni XXIII-STESICORO e INNOCENTE quale capo cantiere della tratta BORGO-NESIMA per la stessa società, FIORE Salvatore quale dirigente tecnico e direttore lavori della F.C.E, in concorso tra loro e Fiore avendo ricevuto utilità consistite nell’assunzione della sorella FIORE Caterina presso la impresa SIGENCO del Campione, nell’effettuare l’esecuzione delle opere appaltate dalla FCE e relative alla metropolitana di Catania, tratte Borgo-Nesima e Giovanni XXIII-Stesicoro, utilizzavano per la realizzazione delle opere di consolidamento degli scavi grandi quantità di cemento di qualità inferiore a quella pattuita e documentata, con gravi pericoli per la pubblica incolumità, soprattutto a causa della particolare rilevanza assunta dalla qualità del materiale, una volta sollecitata e ottenuta una “variante tecnica e migliorativa” al Capitolato Speciale di Appalto, prevedente la sostituzione delle tecniche di realizzazione delle gallerie, con la eliminazione dell’armatura del cemento, l’adozione dell’arco rovescio e l’utilizzo di calcestruzzo a elevata resistenza (Atto aggiuntivo al capitolato di appalto, sottoscritto in data 4 giugno 2007); con l’aggravante di avere commesso il reato per forniture concernenti opera destinata alla comunicazione per terra;
con l’aggravante di aver cagionato alla F.C.E un danno patrimoniale di rilevante gravità”; dello stesso reato devono altresì rispondere Santo Campione, Salvatore Fiore, Antonino Milazzotto e Salvatore Innocente perchè “Campione Santo quale amministratore delegato, Milazzotto quale direttore tecnico della SI.GEN.CO Spa, e Innocente quale capo cantiere della tratta BORGO-NESIMA per la stessa società, Fiore Salvatore quale dirigente tecnico e direttore lavori della F.C.E., in concorso tra loro e Fiore avendo ricevuto utilità consistite nell’assunzione della sorella Fiore Caterina presso la impresa SIGENCO del Campione, nell’effettuare l’esecuzione delle opere appaltate dalla FCE e relative alla metropolitana di Catania, tratta Borgo-Nesima, realizzavano l’impermeabilizzazione delle gallerie con materiale di qualità inferiore rispetto a quella pattuita perchè contenente un quantitativo di prodotto da miscelare inferiore a quello necessario per ottenere l’effettiva impermeabilizzazione;
con l’aggravante di avere commesso il reato per forniture concernenti opera destinata alla comunicazione per terra;con l’aggravante di aver cagionato alla FCE un danno patrimoniale di rilevante gravità;”
deve rispondere di falso Salvatore D’Urso “perchè nella qualità di Presidente della Commissione di collaudo oltre che collaudatore statico delle opere della metropolitana, tratta Borgo-Nesima, appaltate dalla FCE al consorzio UNITER, e, quindi, quale pubblico ufficiale, attestava nel verbale del 02.04.2007, “di non trovarsi nelle condizioni di incompatibilità di cui all’art. 188 quarto comma del D.P.R. 544/1999″, fatto non conforme al vero avendo, in violazione della norma richiamata e dall’art. 28 L. n. 109/94, poi sostituito dall’art. 141 D.Lvo 163/2006, nella sua qualità di Direttore dell’Ufficio Speciale per l’Emergenza Traffico e Sicurezza Sismica del Comune di Catania, emesso provvedimenti autorizzatori per opere relative alla costruzione del tratto di metropolitana Borgo-Nesima (autorizzazione del 14.03.2006) e avendo percepito compensi dal Consorzio Uniter, aggiudicataria dei lavori per la costruzione della stessa tratta metropolitana, in qualità di RUP per la realizzazione del parcheggio Verga e del parcheggio Africa.”
E’ accusata di falso anche Elena Molinaro “…perchè, nella qualità di membro della Commissione di collaudo delle opere della metropolitana, tratta Borgo-Nesima, appaltate dalla FCE al consorzio UNITER, e,quindi, quale pubblico ufficiale, attestava nel verbale del 2.04.2007, “di non trovarsi nelle condizioni di incompatibilità di cui all’art. 188 quarto comma del D.P.R. 544/1999″, fatto non conforme al vero avendo, in violazione della norma richiamata e dell’art. 29 L. N. 109/94, poi sostituito dall’art. 141 D. Lvo 163/2006, nella sua qualità di dirigente della Direzione Generale del Trasporto Pubblico locale del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, redatto le relazioni favorevoli all’approvazione del progetto definitivo delle opere appaltate da F.C.E. a UNITER e avendo, comunque, funzioni nelle attività autorizzative e di controllo dei lavori sottoposti al collaudo, tra cui la partecipazione alla commissione interministeriale per l’ammodernamento dei pubblici servizi di trasporto in concessione e per le metropolitane (partecipazione ad adunanza del 7.12.2006 come da verbale n. 309)”.
Devono rispondere dell’accusa di frode in pubbliche forniture Santo Campione, Antonino Milazzotto, Salvatore Innocente e Salvatore Fiore “…perchè, in concorso tra loro, Campione Santo, quale amministratore delegato della SI.GEN.CO e procuratore del Consorzio UNITER, Milazzotto Antonino, Direttore Tecnico Consorzio UNITER, Innocente Salvatore, Direttore di cantiere, Fiore Salvatore quale direttore dei lavori della F.C.E., nell’esecuzione delle opere appaltate relative alla metropolitana di Catania, tratto Borgo-Nesima, realizzavano le campate fra le progressive 4600 e 4616 con centine poste in posizione difforme da quella di progetto e con interasse medio 160 cm invece che 100 cm”.
Santo Campione, Salvatore Innocente e Roberto De Pietro sono accusati, invece, di disastro colposo “…perchè, in cooperazione tra loro perchè, in cooperazione tra di loro e con Fiore Salvatore e Milazzotto Antonino, già condannati in primo grado, De Pietro Roberto quale Coordinatore Ufficio Pianificazione e Sviluppo FCE e collaboratore del Fiore nella direzione dei lavori, Campione Santo quale amministratore delegato della SI.GEN.CO e procuratore del Consorzio UNITER, Innocente Salvatore, Direttore di cantiere, nell’eseguire i lavori di realizzazione della metropolitana di Catania, in galleria a doppio binario nel tratto stazione “San Nullo” -stazione “Nesima”-, colposamente cagionavano il crollo della sovrastante sede stradale di Viale Bolano con formazione di uno sprofondamento avente forma tronco-conica dell’ampiezza di circa 9 per 7 metri e profondità di circa 6,50 metri, interessante le due carreggiate in entrambi i sensi di marcia, con conseguente pericolo per la pubblica incolumità, sia per coloro che transitavano sulla circonvallazione, sia per gli operai in galleria.
Segnatamente, per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia, e segnatamente proseguendo i lavori di scavo omettendo di effettuare -lungo il percorso in avanzamento della predetta galleria in corrispondenza della sovrastante sede stradale di Viale Lorenzo Bolano- preventivi accertamenti di natura geologica e geotecnica (sondaggi e monitoraggi) anche attraverso l’uso di tecniche “No.Dig” (georadar), idonei a rilevare in anticipo la presenza di cavità nel sottosuolo di entità tale da creare il pericolo di crollo della predetta strada in conseguenza degli scavi, nonostante i risultati del sondaggio denominato “E12″ già evidenziassero nella zona interessata dall’avanzamento della galleria la presenza diffusa di terreni lavici incoerenti e cavità, e nonostante fosse noto e agevolmente controllabile che erano stati effettuati recentemente lavori di sistemazione idraulica del suolo soprastante, tali da condizionare la sicurezza degli scavi, proseguendo altresì negli scavi pur dopo che si erano verificati i primi distacchi, senza adottare immediatamente specifiche azioni di contrasto e per avere realizzato le opere di consolidamento in maniera difforme da quanto previsto nel progetto esecutivo, e ciò nonostante che sin dal novembre del 2007 fosse stata identificata una situazione geologica che poteva generare proprio un evento del genere poi verificatosi”.
Sono accusati di falso Roberto De Pietro, Antonino Milazzotto e Rosario Randazzo “…perchè, al fine di conseguire l’impunità per i delitti di cui ai capi che precedono, De Pietro Roberto quale Coordinatore Ufficio Pianificazione e Sviluppo FCE e collaboratore del Fiore nella direzione dei lavori e quindi quale pubblico ufficiale, in concorso con Milazzotto Antonino, Direttore Tecnico Consorzio UNITER,e Randazzo Rosario, geologo consulente della SI.GEN.CO, redigevano un verbale “di accertamento per la verifica del fronte” alle ore 10,00 del 11.06.2008 e, dunque, qualche ora prima del crollo della galleria meglio descritto al capo che precede, nel quale veniva attestato che era stata riscontrata “la stessa tipologia del terreno al fronte ipotizzato negli studi di caratterizzazione geologico-strutturale e geomeccanica facente parte degli studi di progetto”, contrariamente a quanto in realtà osservato in ordine al distacco di materiale nell parte sommitale dello scavo (corona) che metteva a nudo dei tubifix.”
C”è anche un’accusa di corruzione per Enrico Maltauro e Giuseppe Chiofalo “…perchè Maltauro Enrico, quale amministratore delegato del GRUPPO MALTAURO COSTRUZIONI, corrispondeva a CHIOFALO Giuseppe, pubblico ufficiale, quale capo della Segreteria Tecnica del Sottosegretario di Stato ai Trasporti Gentile Raffaele, somme di denaro e altre utilità -sponsorizzando il Centro Studi CESTRAS che faceva riferimento al Chiofalo e stipulando contratti con la Società Ambiente e Sicurezza, parimenti riferibile al Chiofalo -quale prezzo dell’effettivo impegno del Chiofalo a favorire il Gruppo di Imprese del Maltauro, anche mediante l’interessamento al buon esito di provvedimenti della Pubblica Amministrazione, quali per esempio una delibera del C.I.P.E. sulla viabilità secondaria, o mediante l’interessamento dello stesso a favorire l’impresa nei rapporti d’affari all’estero”.
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