Giudiziaria: Speziale contro Boldrini per maglietta di “Jenny ‘a carogna”! L’avvocato Giuseppe Lipera si oppone alla richiesta di archiviazione della Procura di Roma!


Pubblicato il 07 Aprile 2015

Nuovo “capitolo” della “storia infinita” dopo la tragedia del “Massimino”… 

di iena giudiziaria

Non ci sta all’archiviazione della denuncia contro il presidente della Camera Laura Boldrini Roberto Speziale. Il padre di Antonino Speziale, il giovane tifoso condannato per la morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, durante gli scontri del 2 febbraio 2007 nel corso del derby Catania-Palermo al “Massimino”, ha presentato, tramite il suo legale, l’avv. Giuseppe Lipera, opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma dopo la querela sporta per le parole–ritenute diffamatorie- rilasciate lo scorso anno dalla terza carica dello stato (definì “deprecabile, violenta e volgare quella maglietta” riferendosi a quanto indossato  dal tifoso del Napoli Gennaro De Tommaso con la scritta “Speziale Libero”, durante la finale di Coppa Italia del maggio 2014).

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La Procura della Repubblica di Roma ha chiesto l’archiviazione della querela ritendendo quelle parole rientranti nella “libertà di manifestazione del pensiero”.

Ma l’avvocato Giuseppe Lipera è ripartito…all’attacco, con un atto di opposizione dei suoi.

Il legale di Roberto Speziale sottolinea che “il Pubblico Ministero è giunto ad una conclusione assolutamente censurabile e confutabile rispetto ai fatti esposti nella querela” e argomenta che “…Nonostante Antonino SPEZIALE si sia sempre protestato innocente, malgrado la perizia dei RIS di Parma ebbe ad escludere la ricostruzione della Procura (mettendo nel mirino tracce di vernice) e sebbene la Corte Suprema di Cassazione ebbe ad annullare senza rinvio l’ordinanza di custodia cautelare nei di lui confronti (sentenziando che le lacune indiziarie del procedimento fossero insormontabili), il ragazzo è stato ugualmente processato e condannato.E’ evidente, dunque, come da ben otto anni il denunciante viva l’incessante dolore di avere un figlio detenuto ingiustamente in carcere…”.

Aggiunge Lipera che “…chiunque capirebbe che la scritta significa solidarietà a SPEZIALE e alla sua famiglia. E’ un’invocazione di Giustizia. Null’altro! D’altronde, qualunque persona ha il sacrosanto diritto di ritenere la Verità processuale assolutamente differente dalla Verità storica.Le sentenze si rispettano, per carità, ma si possono anche non condividere!

Ebbene, “Jenny la Carogna”, indossando quella maglietta, ha voluto esprimere proprio questo concetto!….Come si permette la BOLDRINI a diffamare non solo SPEZIALE, non solo la famiglia di SPEZIALE, ma sinanco tutti quei cittadini che ritengono che Antonino SPEZIALE sia stato vittima di un errore giudiziario?

Se il P.M. avesse interrogato la BOLDRINI avremmo potuto esprimere un giudizio più completo per capire, o cercare quanto meno di farlo, l’elemento psicologico che ha spinto la Deputata ad esprimere quel concetto che lei ha definito “violento e volgare”. ” Ha continuato l’avvocato della famiglia Speziale:

“bisogna comunque osservare che l’indagata, già solo per il ruolo istituzionale che riveste, è ben consapevole che quelle frasi sono idonee ad “offendere” il soggetto di cui parla, ragion per cui la prova dell’elemento soggettivo del reato in parola è già di per sé intrinseco nello status e nella cultura giuridica di chi le ha pronunciate.

Quindi, ad onor del vero, il Pubblico Ministero avrebbe potuto prescindere da un tale interrogatorio solo nel caso in cui avrebbe esercitato l’azione penale! Il Magistrato inquirente, invece, non solo ha ritenuto che la BOLDRINI non avesse alcuna intenzione di offendere, ma non si è neppure preoccupato di indagare circa il sentimento che la persona querelata nutre nei confronti dello SPEZIALE.

Al contrario, sulla vicenda in parola sarebbe stato spontaneo chiedere alla BOLDRINI: scusi Signora Presidente Laura ci vuole spiegare dove lei ravvisa la violenza? Forse per lei è anche violento e volgare scrivere che Gesù Cristo in croce rappresenta l’innocente?

Non è tollerabile che la Signora Presidente o Presidentessa Laura BOLDRINI si esprima in quel modo, strumentalizzando enormemente ed erroneamente il fatto di essere la terza carica dello Stato!

Forse voleva esprimere solidarietà alla vedova dell’Ispettore Filippo RACITI?

Giusto, per carità, siamo noi i primi a dire che Filippo RACITI era un Servitore dello Stato che è morto in servizio e a causa di servizio, per cui è ineccepibile ricordarlo come un eroe!

Ma protestare l’innocenza di Antonino SPEZIALE, che si ritiene sia stato condannato ingiustamente ed immeritatamente (questo, e solo questo, è il significato della dicitura “Speziale libero”), è denigratorio e diffamatorio.

Denigrare e diffamare una o più persone ancor’oggi in Italia è reato e non può e non deve essere consentito a nessuno, chiunque esso sia, sinanco al Presidente della Camera dei Deputati che, si presume almeno, ben dovrebbe conoscere il significato del lessico.

Chi è violento e volgare? La scritta “Speziale libero” o chi taccia di violenza e volgarità questa scritta, innocua, inoffensiva, legittima espressione di pensiero?

La dicitura, è evidente, non decanta violenza, non inneggia alla volgarità, non richiama un alcunché di deprecabile, né tanto meno costituisce un’antinomia alla frase “Ispettore Filippo Raciti Eroe Nazionale”!…” Per l’avvocato Lipera, insomma, quella dichiarazione della Boldrini appare “…proprio un incitamento ad una polemica distorta, volta ad offendere gratuitamente l’onore e la reputazione del denunciante e dell’intera di lui famiglia.”

Il legale di Roberto Speziale, inoltre, spiega nell’opposizione che “la richiesta di archiviazione avanzata dal P.M. non merita di esssere condivisa, atteso che non è stato compiuto alcun atto di indagine”

e conclude sostenendo che “…l’indagine suppletiva, che appare assolutamente doverosa, dovrà essere orientata sia verso l’audizione della parte offesa, SPEZIALE Roberto (il quale può certamente confermare l’offesa ricevuta), sia verso l’audizione del tifoso DE TOMMASO Gennaro (il quale può ufficialmente chiarire il significato della dicitura nella maglietta) nonchè, infine, verso l’interrogatorio dell’indagata, BOLDRINI Laura.” Di qui le richieste del legale:  “che il Giudice per le Indagini Preliminari Voglia ordinare l’imputazione coatta della BOLDRINI Laura per diffamazione continuata ed aggravata.

In subordine si chiede al G.I.P. in sede che ordini la prosecuzione delle indagini indicando al Pubblico Ministero le attività da compiere.

In particolare, si chiede che al Pubblico Ministero venga indicato di svolgere un’investigazione suppletiva attraverso l’audizione della parte offesa SPEZIALE Roberto, del tifoso che indossava la maglietta “Speziale libero” DE TOMMASO Gennaro, nonché attraverso l’interrogatorio della persona indagata BOLDRINI Laura.”

 


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