della vicenda ne abbiamo già parlato in passato (vedi link)
http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=5672
ora ci sono sviluppi ulteriori, eccoli (in fondo il decreto di archiviazione)
dallo studio Lipera:
“come è noto l’avv. Giuseppe Lipera, difensore della famiglia SPEZIALE, ha proposto ricorso per Cassazione avverso il decreto di archiviazione emesso il 29/3/2016 dal G.I.P. del Tribunale di Roma, dott. Valerio Savio, nei confronti dell’indagata Laura BOLDRINI (Presidente della Camera dei Deputati), la quale, riferendosi ad una maglietta riportante la dicitura “Speziale libero”, indossata da un tifoso, aveva reso la seguente dichiarazione: “abbiamo parlato di quanto fosse deprecabile, violenta e volgare quella maglietta, ritengo deprecabile quella scritta sulla maglietta. Era offensiva nei confronti della loro famiglia così come verso tutti i servitori dello Stato, che a volte ci rimettono anche la vita, e che svolgono una funzione essenziale”.
Oltre a dettagliate censure in punto di diritto, il decreto di archiviazione è criticato anche per l’illogicità delle motivazioni rese a sostegno dell’infondatezza della notizia di reato.
Secondo il legale la circostanza secondo cui il GIP ha ritenuto che la BOLDRINI debba godere dell’immunità parlamentare, non può assolutamente essere condivisa, atteso che le frasi diffamatorie, esercitate in maniera gratuita e senza alcuna giustificazione, non rientrano assolutamente in quelle “funzioni” nel cui esercizio il Presidente della Camera non può essere perseguito penalmente!
Inoltre, è del tutto incomprensibile il ragionamento giuridico che ha indotto il GIP a ritenere diffamato, semmai, il tifoso “Jenny” e non l’intera famiglia SPEZIALE: come può un padre non sentirsi pienamente offeso e diffamato, se il proprio cognome, e cioè quello che lui ha dato al proprio figlio, viene tacciato di violenza e volgarità se accostato alla parola Libertà?
E’ evidente che le frasi “incriminate”, pronunciate dal Presidente della Camera Boldrini, sono diffamatorie non nei confronti del tifoso che indossava la maglietta, ma lo sono per la famiglia il cui nome era indicato nella maglietta aspramente criticata, e cioè la famiglia SPEZIALE!”
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