di iena giudiziaria
Il Gup del Tribunale di Catania Marina Rizza ha ordinato alla Procura della Repubblica, con i Pm Antonino Fanara e Agata Santonocito, di “precisare” e “integrare” il capo d’imputazione contro l’ex senatore e assessore regionale Nino Strano, imputato di concorso esterno all’associazione mafiosa. E’ quanto emerso dall’udienza svoltasi oggi pomeriggio. Il Gup ha, quindi, recepito l’eccezione avanzata dalla Difesa dell’imputato, con gli avvocati Francesco Strano Tagliareni e Maria Elisa Aloisi.
Se ne riparlerà fra due mesi.
Nello scorso mese di novembre, la Procura di Catania aveva avanzato la richiesta di rinvio a giudizio, per concorso esterno all’associazione mafiosa, dell’ex senatore ed ex assessore regionale e comunale nel capoluogo etneo e di Misterbianco, Nino Strano. Per la sua posizione la Procura, nel 2012, aveva prima sollecitato l’archiviazione perché era stata ritenuta marginale e ininfluente nell’ambito dell’inchiesta “Iblis”.
Successivamente, in seguito al pentimento del boss Santo La Causa, la Dda aveva chiesto una proroga delle indagini.
Secondo La Causa, l’esponente politico si “adoperò per sboccare le autorizzazioni necessarie” al centro commerciale La Tenutella, che ricade nel territorio del comune di Misterbianco, ma «non sa dire cosa fece”, anche se qualcuno gli fece capire che “agì anche su altri politici per tale scopo”.
Secondo la Procura di Catania, Nino Strano, “modulando l’attività della pubblica amministrazione in favore dell’organizzazione» avrebbe agevolato la cosca Ercolano in cambio di “somme di denaro e dell’appoggio elettorale degli affiliati nelle elezioni regionali e nazionali”.
L’uomo politico ex Pdl si è sempre detto estraneo alle accuse che gli erano state contestate.
“E per quanto riguarda il contestato interessamento al progetto “La Tenutella” – ha già dichiarato l’avvocato Francesco Strano Tagliareni – mi limito a sottolineare che il Sen. Strano non si è mai interessato alla pratica, non ha adottato nessun atto, non ha mai partecipato, a differenza di altri che non sono sotto accusa, a nessuna riunione con questo argomento. Tanto non risulta dalla voce del difensore, ma dalle dichiarazioni del Sindaco di Misterbianco e del Responsabile del procedimento, nonché dagli atti adottati, ai quali il Senatore è del tutto estraneo. E’ bastata la dichiarazione di La Causa, ritrattata e sfumata nel dibattimento “Iblis”, per indurre i magistrati della Procura di Catania a modificare la motivata richiesta di archiviazione avanzata in precedenza”.
“Le accuse – ha aggiunto – mosse contro il mio assistito sono generiche in modo preoccupante”.
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