“Questo non è amore”. Il motto della campagna permanente di sensibilizzazione promossa dalla Polizia di Stato ha scandito i diversi momenti di riflessione programmati dalla Questura di Catania per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa mattina, nell’Aula delle Adunanze del Palazzo di Giustizia, la Polizia di Stato e l’Ordine […]
Giudiziaria, vicenda Sebastiano Scuto: confermato il sequestro di un conto bancario in Svizzera
Pubblicato il 08 Gennaio 2016
Dal sito “Regione Ticino” arriva la seguente notizia:
“Scuto, sequestrato conto bancario
Il Tribunale penale federale (Tpf) ha confermato il sequestro di un conto bancario legato all’imprenditore siciliano Sebastiano Scuto, noto come ‘il re dei supermercati’, condannato in Italia a dodici anni di carcere per associazione mafiosa. Suo figlio aveva ricorso contro la decisione, sostenendo che il conto in questione era a suo nome.
Secondo il Tpf, i beni confiscati sono legati a Sebastiano Scuto e hanno un rapporto con la malavita. Oltre al conto in questione, sul quale figurano circa 640’00 franchi, è stata sequestrata anche una polizza assicurativa del valore di 240’000 franchi. Nel corso delle indagini, gli inquirenti italiani hanno confiscato valori per una ammontare complessivo di diverse centinaia di milioni di franchi. Il Ministero pubblico della Confederazione aveva aperto a suo tempo un procedimento nei confronti di Sebastiano Scuto, prima di archiviarlo alla luce della vasta inchiesta condotta dalla giustizia italiana.”
Dalla Difesa di Scuto si conferma la notizia e si aggiunge che è stato presentato un ulteriore ricorso.
Ricordiamo che l’8 ottobre scorso Scuto è stato condannato a 8 anni (e non a 12 come scritto nella notizia) di reclusione dalla Corte d’Appello di Catania. Sulla confisca del patrimonio i giudici hanno riformulato la decisione: è stata ordinata “la confisca delle quote della Società Aligrup spa fino alla concorrenza di 15 milioni di euro, disponendo la restituzione di quant’altro in sequestro agli aventi diritto”.
La Pubblica Accusa aveva chiesto per l’imprenditore 12 anni di reclusione, la non concessione delle attenuanti generiche e la dichiarazione di permanenza del reato fino al 2010.
In questi giorni dovrebbero essere depositate le motivazioni della sentenza.
Lascia un commento