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Giuseppe Castiglione e Raffaele Lombardo: ecco i loro impegni politici nel fine settimana appena trascorso
Pubblicato il 06 Dicembre 2011
di iena bipartisan
Giuseppe Castiglione e Raffaele Lombardo: come hanno trascorso il fine settimana i due principali leader politici dell’Isola? Gli impegni istituzionali di Giuseppe Castiglione, nelle vesti di presidente dell’Unione delle Province d’Italia, lo hanno portato a Roma per l’incontro tra il governo Monti e i rappresentanti delle autonomie locali. Raffaele Lombardo invece ha preso parte ad un convegno catanese organizzato dal Movimento per l’Autonomia per dibattere sul decentramento amministrativo, ma non ha perso l’occasione per parlare dei rilevanti temi nazionali che in questi giorni tengono col fiato sospeso gli italiani.
Castiglione taccia d’incostituzionalità il provvedimento del governo che ridisegna, di fatto svuotandole del loro ruolo, le province. Per il presidente dell’Upi la manovra annunciata da Monti suona come una smentita rispetto agli impegni assunti dal premier nell’incontro delle undici con i vertici delle autonomie locali: “Altro che dialogo e confronto. Il Presidente Monti dimostra di non avere alcun rispetto per le istituzioni della Repubblica e smentisce quanto ci aveva dichiarato nell’incontro farsa prima del Consiglio dei ministri. È evidente -aggiunge Giuseppe Castiglione- che con questo atto si apre un duro conflitto istituzionale, di cui certo il Paese non ha bisogno. È un provvedimento palesemente anticostituzionale. Facciamo appello al Presidente della Repubblica perchè vigili attentamente, prima di firmarlo, il rispetto della Costituzione vigente”. Il presidente dell’Upi va poi giù pesante nei confronti delle scelte operate da Monti:”Tra l’altro ridurre il taglio dei costi della politica alla cancellazione delle giunte e alla riduzione dei consigli provinciali è ridicolo, e dimostra un pressapochismo e una impreparazione che da un governo tecnico davvero non ci saremmo aspettati”.
La replica di Monti. Il premier “tecnico” si difende con un: “Non è nostro potere abolire le province in questo decreto, ma nel provvedimento abbiamo profondamente modificato le province, abbiamo eliminato le giunte provinciali e c’è una drastica riduzione del numero consiglieri”. E aggiunge:”le Province vengono riportate alla funzione di organi di indirizzo e coordinamento. Vengono abolite le giunte, ridotti a 10 i consiglieri provinciali e ridotte drasticamente le spese in funzioni”.
E Raffaele Lombardo? Mentre a Roma si consuma l’ennesimo atto drammatico che vede per protagoniste le province, irresponsabilmente, a nostro giudizio, trattate quasi che fossero la causa di tutti i mali mentre i veri sprechi annidano altrove, lì dove nessuno vuol vederli, a Catania Raffaele Lombardo, circondato dagli amministratori locali del Mpa, esalta il decentramento amministrativo ritenendolo indispensabile. “Comprendo che è difficile per i comuni delegare poteri alle circoscrizioni, ma, al di là delle polemiche strumentali sui supposti sprechi che queste ultime rappresenterebbero, il decentramento amministrativo è indispensabile”.
La domenica del governatore della Sicilia però è dedicata soprattutto all’analisi delle questioni nazionali, rilancio del Sud in primis. Dopo aver scritto una lettera a Monti sull’importanza strategica del Ponte sullo Stretto adesso Raffaele Lombardo ribadisce l’importanza di conquistare, proprio all’inizio di questa nuova fase politica, impegni governativi fondamentali per il rilancio del Mezzoggiorno. E in proposito conferma di aver già incontrato, insieme agli presidenti di regioni meridionali, il ministro alla Coesione territoriale, Fabrizio Barca. “Ci ha dato ampie rassicurazioni sugli interventi destinati al Sud”. E Lombardo racconta anche di averlo successivamente sentito al telefono: “mi ha detto che ha già affrontato il tema del trasporto ferroviario da e per la Sicilia”. Proprio Lombardo al tavolo tecnico tra ministri e governatori aveva puntato il dito contro l’amministrore della Ferrovie Moretti: “Non è accettabile, essere maltrattati dall’eterno amministratore di questa azienda, con questi tagli vergognosi. Negli ultimi anni ha inaugurato Frecce rosse al Centro-Nord e tagliato binari al Sud”.
Fiscalità equa per il Sud. Lombardo anticipa che sia Monti che i suoi ministri conoscono bene la situazione meridionale e i torti subiti negli anni. “Quel che serve per rilanciare la Sicilia e ridare impulso a tutta l’economia del Paese, è la fiscalità equa al Sud, è la perequazione infrastrutturale che sta nella Legge 42. Questi provvedimenti li vogliamo subito”.
Il leader del Movimento per l’Autonomia si ricava uno spazio anche per parlare del partito. “Serve una vera e propria rifondazione che ci faccia tornare allo spirito della prima ora. Ci vuole gente motivata, che rincorra naturalmente gli onori di candidature, cariche e responsabilità, ma anche gli oneri di propaganda, di sensibilizzazione, di comizi, marce, gazebo, oltre al versamento del 15% delle indennità che riceve. Ma lo fanno in pochi, troppo pochi. Dobbiamo tornare tra la gente, lo faremo anche con una nostra radio, Radio Autonomia. Ho sentito molti giovani simpatizzanti e mi dicono che loro per primi vogliono che candidature ed incarichi premino il merito, non l’eventuale fedeltà a qualche leader del partito. Si ritrovi amore per il territorio, per il Movimento e rispetto delle regole e della disciplina”.
E Lino Leanza che alcuni hanno dato in rottura col Mpa? Lombardo va al cuore della questione: “Ha ribadito fedeltà al progetto originario del Movimento per le Autonomie. Ognuno nel Movimento può occuparsi delle proprie specificità e competenze, dal lavoro alle infrastrutture, dalla scuola alla formazione. C’è spazio per chi vuole lavorare e continuare a portare avanti il progetto”.
Lombardo lancia infine la candidatura dell’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, a sindaco di Palermo:“Noi discuteremo con il Terzo Polo e con il Pd chi candidare, ma francamente il rigore e il senso di equità di Russo ne fanno un buon candidato ma soprattutto un buon sindaco”.
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