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Giustizia alla catanese: doppiopesismo da parte della Procura della Repubblica su tutela e rispetto della privacy?
Pubblicato il 28 Giugno 2014
Redazione Iene Sicule
Qualcosa non torna, qualcosa non quadra! Indagato sbattuto in carcere a Piazza Lanza e complice ai domiciliari; ma la Procura, per caso, non autorizza la pubblicazione delle generalità ma solo delle iniziali?
Leggiamo da LiveSicilia Catania
“Ieri sera su delega della Procura della Repubblica di Catania, gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di “Borgo-Ognina” hanno eseguito un ordinanza applicativa di misura coercitiva, del G.I.P. del Tribunale di Catania, traendo in arresto: C. L e C.A, in quanto ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di detenzione, porto illegale di arma comune da sparo, lesioni personali e danneggiamento. Alla fine di marzo nella centralissima via Asiago diveniva teatro di un inquietante fenomeno: diversi ignari cittadini venivano colpiti da colpi d’arma da fuoco, verosimilmente un fucile ad aria compressa. Il ripetersi dei ferimenti, ha creato un notevole allarme sociale nella cittadinanza.
Espletate le formalità di rito, C.L. è stato accompagnato presso il carcere “Piazza Lanza” mentre C.A. è stato sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’A. G.”
Ovvero C. L. -se effettivamente ne sarà accertata la responsabilità- il cui spessore umano sarebbe largamente al di sotto di una ipotetica scala capace di raggiungere il centro della Terra, si sarebbe quasi divertito a sparare su ignari e inermi passanti, commettendo reati gravissimi in serie, ebbene viene tradotto nel carcere di Piazza Lanza, dopo essere stato insieme al presunto complice, schedato con foto segnaletica e calco delle impronte digitali, eppure la Procura o chi altro ne protegge la privacy, impedendo la pubblicità delle generalità complete?
Magari al pensionato che alla quarta settimana, preleva viveri dal supermercato per la sopravvivenza, invece viene pubblicata foto e generalità complete se del caso pure della moglie! È veramente scandaloso! Dobbiamo forse ritenere che questi presunti delinquenti di Via Asiago godano di protezioni eccellenti o sono essi stessi degli “eccellenti”?
Forse che se i due arresti fossero avvenuti al Tondicello della Playa, si sarebbero avute le stesse precauzioni?
Per spirito di Giustizia ed equità lanciamo un pressante appello al Signor Procuratore della Repubblica, dott. Giovanni Salvi, una direttiva chiara ed inequivocabile, che in caso di misure cautelari personali le generalità debbano essere rilasciate agli organi di informazione complete.
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