Giustizia alla catanese, scandalo servizi sociali comune: prescritto l’ex sindaco Stancanelli in un processo definito -per i tempi- “alla canna del gas”!


Pubblicato il 11 Febbraio 2014

Mattinata con novità a Palazzo di giustizia… E sentite bene cosa dichiara l’avv. Lo Presti sulla possibilità che si debba ricominciare tutto daccapo! di iena giudiziariaQuando fu rinviato a giudizio reagì in modo veemente (guarda link)http://www.ienesiciliane.it/cronaca/5255-catania-il-sindaco-raffaele-stancanelli-sotto-processo-furibondo-%E2%80%9Csono-perseguitato-dalla-magistratura-prima-di-firmarli-passero-i-miei-atti-a-salvi-e-barone-%E2%80%9D.html

oggi per l’ex sindaco Raffaele Stancanelli è stata dichiarata la prescrizione. Esce dal processo, quindi, l’ex primo cittadino: stessa condizione per l’avv. Antonino Novello, rappresentante legale della coop “Città del Sole”(anche per questo soggetto imprenditoriale è arrivata la prescrizione). Questa la novità più rilevante al processo per lo scandalo dei servizi sociali al comune di Catania, in corso -in un’aula straboccante e totalmente inadaeguata- davanti ai giudici della terza sezione penale del Tribunale(Presidente Maria Pia Urso, a latere Catena e Mirabella). Per Stancanelli, Novello e “Città del Sole” non luogo a procedere per avvenuta prescrizione. Per alcune accuse prescrizione anche per Ubaldo Camerini, ex direttore del distretto socio sanitario e per Giuseppe Zappalà, già assessore comunale.

I fatti, risalenti al 2006, portarono al centro dell’indagine dei Nas dei carabinieri la gestione dei fondi per i bisognosi, per un’inchiesta, condotta all’epoca dal Pm Lucio Setola, per una serie di presunti reati -a vario titolo- che vanno dall’associazione a delinquere, all’ abuso d’ufficio, al peculato, alla truffa e al falso.Inoltre, l’ordinanza di oggi letta dal Presidente Urso ha disposto la trasmissione degli atti al Pm a causa dell’indeterminatezza del capo d’imputazione per alcune ipotesi di reato.Di fatto, trascorsi sette anni, sia per Stancanelli, i cui fatti contestati risalgono al periodo da assessore regionale nel governo Cuffaro, che per Novello, l’uscita di scena è ormai definitiva.

L’avv. Vittorio Lo Presti, difensore di Ubaldo Camerini, a fine udienza, ha dichiarato: ” il processo nasce da una serie di procedimenti che sono stati uniti, una parti di questi è stata definitiva dal gup Laura Benanti il 22 gennaio 2014. Il gup ha ritenuto che non si trattava di peculato ma di truffa ai danni dello stato e quindi ha dichiarato la prescrizione. Io ho invitato il Tribunale ha verificare questa sentenza. Il Tribunale oggi ha deciso di stralciare per degli imputati dei capi d’imputazione ritenendoli indeterminati quindi rinviando gli atti al pubblico ministero per formulare un nuovo capo d’imputazione ma è chiaro che si prescriverà pure questo dato che il processo dovrebbe ricominciare dalla fase preliminare con un nuovo Tribunale perchè quello odierno sarebbe incompatibile”.

I giudici hanno anche respinto le eccezioni sollevate dalle Difese per la costituzione di parte civile del Comune di Catania, del distretto socio sanitario 16 (contro tutti gli imputati tranne le coop) e Rosalba Sutera Corvo in proprio, all’epoca dei fatti contestati rappresentante legale e socio della cooperativa sociale “Artemente”, contro alcuni imputati.

Il 18 febbraio ci sarà la prossima udienza, giorno in cui è stata già proclamata l’astensione dei penalisti: una scelta non casuale quella del Presidente Urso, proprio per sospendere i termini della prescrizione per un processo definito “alla canna del gas”. Già perchè fra tempi “infiniti”, prescrizione in arrivo qualcuno ha parlato di “processo nato morto”.

Niente male: i bisognosi possono aspettare giustizia.


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