GIUSTIZIA ALL’ITALIANA. DA UNO “SCAMBIO TELEMATICO” GIUDICE(SABINO CASSESE) AVVOCATO(SANDRO ATTANASIO) LA CONFERMA: “UN SISTEMA AL COLLASSO”. E IL MAGISTRATO COSTITUZIONALE DA’ RAGIONE AL LEGALE, CHE RACCONTA SITUAZIONI INCREDIBILI!


Pubblicato il 15 Novembre 2014

ECCO DI SEGUITO QUANTO SCRITTO E RISPOSTO…E LEGGETE COSA PUO’ ACCADERE IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE…UNO SPACCATO DISARMANTE DI UNA “MACCHINA” CHE PRODUCE DISASTRI…E SEGNA LA VITA DI TANTE PERSONE.

 a cura di iena giudiziaria

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Dal “Corriere della sera” del 10 novembre 2014

 “UN SISTEMA ORMAI AL COLLASSO

La grigia miopia della giustizia

di Sabino Cassese

L’opinione pubblica è sconcertata. Aspri conflitti nelle Procure di Milano e Roma. Condanne seguite da assoluzioni e poi da nuove condanne. Giudici del lavoro che condannano uffici pubblici per aver adottato provvedimenti disciplinari nei confronti di dipendenti che si assentavano dal lavoro. Altri giudici del lavoro che ordinano la reintegrazione di vigili del fuoco rapinatori e di «ubriachi fissi». Giudici che vogliono giudicare la storia. Infine, e soprattutto, una macchina che lascia la crescente domanda di giustizia insoddisfatta.

Le cause iscritte, rapportate agli abitanti, si sono quintuplicate negli ultimi anni. In base alle ultime statistiche Istat disponibili, sono pendenti quasi cinque milioni di cause civili in primo grado, e altrettante cause penali. La durata media dei processi è tra le più alte in Europa. In media, nelle corti americane, è necessario non più di un anno per esaurire tutti e tre i gradi di giudizio. In Italia ne servono otto. Per questo, l’Italia è continuamente sanzionata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, la fiducia degli italiani nell’affidabilità del ricorso alla giustizia è nettamente inferiore alla media europea, la maggioranza degli italiani è convinta che i giudici non siano imparziali, molte multinazionali americane sono restie a investire in Italia. 

Questa situazione ha conseguenze sull’intero sistema istituzionale e sui rapporti tra Stato e cittadino. Infatti, le norme diventano realtà con l’intervento dei giudici, che sono l’anello che chiude la catena del sistema giuridico. Sono le corti che debbono assicurare, in ultima istanza, il rispetto del diritto. Ma giustizia ritardata è giustizia negata. Dal che conseguono l’impunità, la fuga dalla giustizia e l’adattamento all’illegalità (il condominio rinuncia a portare in giudizio il condomino moroso, se sa che occorreranno anni per ottenere giustizia).

Insomma, l’insufficienza grave dell’intera macchina giudiziaria produce effetti che si ripercuotono sull’intero vivere civile, impediscono o rallentano gli investimenti, disabituano a quel severo minimo di governo che è necessario in ogni società, inducono a comportamenti illegali.

L’ultimo paradosso è quello di un corpo giudiziario composto da persone mediamente egregie, ma chiuso in se stesso, che non riesce a trovare nella sua esperienza le idee per correggersi e che pare incapace di far maturare proposte di ordinamenti migliori e di dialogare con la cultura, le professioni, il mondo politico.”

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“Egr. Dott. Cassese,

Ho letto stamani il Suo pregevole editoriale sulla “Grigia Miopia della Giustizia”. Purtroppo sono costretto a invitarLa  a rivedere le Sue,  per altro scoraggianti  (per il cittadino) valutazioni sui tempi della Giustizia Italiana. Esse valutazioni  vanno corrette per…difetto.

Ex pluribus unus: Giovedì scorso, sono intervenuto, nell’interesse di un mio assistito, quale difensore di p.c., davanti al GUP del Tribunale Penale  di Caltagirone. L’UDIENZA PRELIMINARE, la PRIMA udienza in contraddittorio quindi ( non importa, al  momento, con quale esito e chi siano le parti ), si è celebrata  ben OTTO ANNI DOPO la denuncia della parte offesa: denuncia presentata nell’ ANNO 2005. Non otto anni per i tre gradi di giudizio, ma solo per la prima udienza, quella preliminare. Non basta ancora: il Giudice si è riservato per il deposito della motivazione, 90 giorni. Poichè io sono un avvocato senior, suggerisco ormai ai miei “perspective” clienti di rivolgersi a un avvocato giovane, che non sia più che….. trentenne.

La ringrazio ancora per la Sua onestà, sincerità, schiettezza e prezioso contributo all’utile informazione.

 

Alessandro Attanasio, avvocato in Catania”.

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 la risposta…

 

Caro avvocato, grazie della sua mail, una ulteriore testimonianza del malfunzionamento (o dovremmo dire del fallimento?) di un servizio così importante come la giustizia. Dopo nove anni alla Corte costituzionale, potrei aggiungere anche io prove di quanto io e lei scriviamo. 

Gradisca il saluto più cordiale dal suo Sabino Cassese“.

 


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