Al Palazzaccio accade che…
di iena giudiziaria marco benantiNon ne parla nessuno o quasi, ma al processo d’appello sulla vicenda del concorso truccato del percorso verticale interno a 89 posti di istruttore direttivo tecnico al comune di Catania (in primo grado tre condanne per falso e due assoluzioni) ci sono novità in serie. Ieri, davanti ai giudici della prima sezione della Corte d’Appello, è arrivata la comunicazione del cambiamento del sostituto procuratore generale: da Giulio Toscano a Domenico Platania. Perché? Lo ha chiesto con determinazione l’avvocato di parte civile Antonio Fiumefreddo. E il Pg Toscano ha reagito sostenendo, a tutela della sua dignità a suo dire, che era pronto a chiedere di rimanere nel processo.Non solo: il Pm che aveva condotto le indagini, la dottoressa Marisa Scavo, pare che avesse chiesto di essere applicata nel dibattimento di secondo grado: ma alla Procura Generale la proposta sarebbe stata “bocciata”.Deve essere forse un processo con poca fortuna, in quanto a cambiamenti: non a caso, il collegio giudicante aveva lo scorso anno, alla prima udienza a novembre, il dott. Ignazio Santangelo come Presidente. Poi, andato in pensione Santangelo, è stato sostituito da Salvatore Costa. E accanto lui? A latere Antonio Giuttari. E il terzo giudice, Sebastiano Mignemi? Anche lui sostituito.La prossima udienza è prevista per il 17 ottobre dopo due nelle quali non si è fatto praticamente nulla.
Ricordiamo che in primo grado il giudice monocratico Alfredo Cavallaro ha condannato gli imputati Salvatore Troia (componente della commissione esaminatrice), Sebastiano Cavallaro (membro della commissione esaminatrice), Francesco Gubernale (membro della commissione esaminatrice), a due anni di reclusione, con pena sospesa.Assolti, invece, Carmelo Reale, ex direttore del personale al Comune di Catania e Salvatore Nicosia, dipendente del comune di Catania fra i vincitori del concorso. L’inchiesta è stata condotta dalla dott.ssa Marisa Scavo della Procura della Repubblica di Catania. A marzo del 2012, il Gup di Catania Maria Paola Cosentino aveva rinviato a giudizio cinque persone, fra dirigenti comunali, componenti di commissione esaminatrice e candidati, accusati -a vario titolo- di falso. Gli imputati Troia, Cavallaro e Gubernale sono difesi dagli avvocati Attilio Floresta, Angelo Pennisi e Antonella Gubernale.A sostenere l’accusa il Pubblico Ministero Marisa Scavo, che durante la sua requisitoria, in primo grado, aveva usato parole durissime sia nei confronti dell’Ingegnere Troia (“è stato il deus ex machina”) che della vicenda in generale “si è agito nell’arbitrio più assoluto, con correzioni fatte in maniera vergognosa, potremmo definirlo un concorso scolastico dove si apprende come commettere un reato”.A proposito: ma il comune di Catania si è costituito parte civile? No. Ma il regolamento comunale non lo prevede in questi casi?Di questa vicenda ne riparleremo presto.
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