Udienza al dibattimento di secondo grado per una vicenda che ha da tempo aspetti surreali. Prevista la requisitoria del Pg…
di iena giudiziaria
Oggi, davanti ai giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello di Catania (Presidente Salvatore Costa, a latere Fichera e Castagnola) nuova udienza al processo cosiddetto dei parcheggi. E’ prevista la requisitoria del sostituto procuratore generale Domenico Platania.
Un processo che ha tempo suscita domande. Che resteranno forse senza risposte. Nell’ultima udienza, il 12 marzo scorso, c’è stato un episodio emblematico di questa vicenda travagliata con le dichiarazioni dell’ing. Tuccio D’Urso, già direttore dell’ufficio speciale del traffico urbano del comune di Catania, imputato nel processo, che dichiarò, mostrando ai cronisti l’sms inviato al suo avvocato (guarda foto) prima dell’inizio dell’udienza:
“Ho detto e ho scritto al mio legale che sono disposto a mettere in atto attività di protesta clamorosa perchè io sono un cittadino a cui viene negata la giustizia”. Quali? “Lo sciopero della fame e della sete sotto la statua della giustizia”. Proposito poi rientrato.
D’Urso è imputato, insieme ad altre sette persone, fra cui l’ex sindaco Umberto Scapagnini, nel processo d’appello cosiddetto dei parcheggi (in primo grado tutti assolti). Da troppo è sotto processo: una vicenda che dal 2005 non ha trovato una parola definitiva.
Si avvia, forse, all’epilogo, quindi, il processo per una vicenda che in primo grado ha visto gli imputati tutti assolti e le aree di cantiere dissequestrate. E che suscita sempre più perplessità per tutto quanto è accaduto.
Nell’ultima udienza, il 7 gennaio scorso, sono stati sentiti i periti (il prof. Giovanni Fiori e l’ing. Claudio Moroni) per i quali tutto è stato fatto nelle regole. Qualcuno, in aula, ha ironizzato: a quando la medaglia per gli imputati?I periti hanno fornito -per ore- spiegazioni alle domande loro rivolte. Una serie di risposte che hanno fornito un quadro complessivo nel segno della correttezza dell’operato degli imputati. Non solo: sulla ormai nota questione delle botteghe (qualcuno ha parlato impropriamente di “centro commerciale”) i periti hanno detto che il comune ha tratto vantaggio da questa scelta.Ricordiamo che in primo grado, nel procedimento per abuso d’ufficio erano imputati l’ex sindaco e attuale parlamentare del Pdl Umberto Scapagnini, nella qualità di commissario per l’emergenza traffico, con lui anche l’ex direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico Tuccio D’Urso, tre componenti della commissione di valutazione, Mario Arena, Salvatore Fiore e Giovanni Laganà e tre imprenditori, i fratelli Mimmo e Sebastiano Costanzo (difeso dall’avv. Attilio Floresta) e Ennio Virlinzi, rappresentanti legali di ditte che avrebbero dovuto realizzare i parcheggi.La Procura della Repubblica, che aveva chiesto la condanna in primo grado (dopo una perizia che aveva “smontato” l’accusa), con il Pm Giuseppe Gennaro ha proposto appello.
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