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Giustizia catanese: processo parcheggi, domani requisitoria? Ma a cosa è servito tutto questo?
Pubblicato il 05 Febbraio 2013
Nuova udienza, in appello, per un dibattimento che ha visto assolti tutti, mentre le opere previste restavano ferme. Ma che giustizia è questa?di iena giudiziaria
Domani, al processo cosiddetto dei “parcheggi”, che si celebra, in secondo grado, davanti ai giudici della terza sezione della Corte d’Appello di Catania(Presidente Salvatore Costa, a latere Fichera e Castagnola) è prevista la requisitoria del sostituto procuratore generale Domenico Platania. Si avvia all’epilogo, quindi, il processo per una vicenda che in primo grado ha visto gli imputati tutti assolti e le aree di cantiere dissequestrate. E che suscita sempre più perplessità per tutto quanto è accaduto.
Nell’ultima udienza, il 7 gennaio scorso, sono stati sentiti i periti (il prof. Giovanni Fiori e l’ing. Claudio Moroni) per i quali tutto è stato fatto nelle regole. Qualcuno, in aula, ha ironizzato: a quando la medaglia per gli imputati?
I periti hanno fornito -per ore- spiegazioni alle domande loro rivolte. Una serie di risposte che hanno fornito un quadro complessivo nel segno della correttezza dell’operato degli imputati. Non solo: sulla ormai nota questione delle botteghe (qualcuno ha parlato impropriamente di “centro commerciale”) i periti hanno detto che il comune ha tratto vantaggio da questa scelta.
Ricordiamo che in primo grado, nel procedimento per abuso d’ufficio erano imputati l’ex sindaco e attuale parlamentare del Pdl Umberto Scapagnini, nella qualità di commissario per l’emergenza traffico, con lui anche l’ex direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico Tuccio D’Urso, tre componenti della commissione di valutazione, Mario Arena, Salvatore Fiore e Giovanni Laganà e tre imprenditori, i fratelli Mimmo e Sebastiano Costanzo (difeso dall’avv. Attilio Floresta) e Ennio Virlinzi, rappresentanti legali di ditte che avrebbero dovuto realizzare i parcheggi.La Procura della Repubblica, con il Pm Giuseppe Gennaro ha proposto appello.
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