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Giustizia catanese, processo parcheggi, parlano i periti: “tutto regolare”. E la Pubblica Accusa chiede loro notizie sul capo d’imputazione!
Pubblicato il 07 Gennaio 2013
In Corte d’Appello, udienza molto interessante. Con episodi piuttosto “irrituali”… In aula, fra l’altro, anche l’ing. Tuccio D’Urso, in gran forma…p>di iena giudiziaria Marco Benanti
Tutto secondo le regole, anzi, addirittura alcune decisioni e condotte -oggetto d’Accusa- sono state di vantaggio per la Pubblica Amministrazione! Parola dei periti, il prof. Giovanni Fiori, docente di economia aziendale alla Luiss e l’ing. Claudio Moroni, funzionario dell’ufficio rischio sismico e vulcanico della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Insomma, tutti “promossi”. Peccato che sono sotto processo da anni! Questo, in soldoni, il senso di una nuova udienza, davanti ai giudici della terza sezione della Corte d’Appello di Catania (Presidente Salvatore Costa, a latere Fichera e Castagnola), per il processo cosiddetto dei parcheggi, una vicenda giudiziaria lunga e articolata, culminata, in primo grado, il 30 marzo del 2011, con l’assoluzione, da parte del collegio della terza sezione penale del Tribunale di Catania, presieduto da Filippo Milazzo, di tutti gli imputati ed il dissequestro delle aree di cantiere.
Oggi i periti sono stati sentiti: hanno risposto alle domande della Pubblica Accusa, con il sostituto procuratore generale Domenico Platania, seduto fra i prof. Guido Ziccone e Delfino Siracusano, difensori di alcuni imputati. Anche le Difese hanno rivolto domande, così come il Presidente Costa. In aula, presenti alcuni imputati: l’avv. Mario Arena (difeso dall’avv. Antonio Fiumefreddo), l’ing. Tuccio D’ Urso (difeso dall’avv. Carmelo Galati, nella foto) e l’ing. Salvatore Fiore (difeso dall’avv. Tommaso Tamburino).
I due professionisti avevano giurato il 29 maggio 2012 e hanno svolto il loro compito in novanta giorni a partire dal 6 luglio. Erano stati incaricati per la nuova perizia (c’è n’è stata una in primo grado, decisiva per l’esito del processo), articolata in più punti, come deciso dal collegio, dopo la richiesta della Pubblica Accusa, rappresentata dal sostituto procuratore generale Platania.
Ebbene, i periti hanno fornito -per ore- spiegazioni alle domande loro rivolte. Una serie di risposte che hanno fornito un quadro complessivo nel segno della correttezza dell’operato degli imputati. Non solo: sulla ormai nota questione delle botteghe (qualcuno ha parlato impropriamente di “centro commerciale”) i periti hanno detto che il comune ha tratto vantaggio da questa scelta.
Nel corso dell’udienza non sono, poi, mancati episodi piuttosto inusuali, se non quasi “irrituali”, come quando la Pubblica Accusa ha rivolto domande ai periti in merito ai capi d’imputazione! Sbigottimento o quasi in aula! Qualcuno -sotto sotto- sorrideva…Ma comunque, si è andati avanti, anche con le spontanee dichiarazioni dell’ing. Tuccio D’Urso, indimenticato direttore dell’ufficio speciale traffico urbano e anche per un periodo direttore generale del comune. Un protagonista assoluto della vicenda dei parcheggi in project financing, da circa due anni esperto regionale Italrapp (rappresentanza italiana presso l’Unione Europea) a Bruxelles. D’ Urso, rivolgendo ai giudici, ha spiegato alcuni passaggi normativi e, in particolare, ha sottolineato che con i parcheggi si è registrata una grande operazione di acquisizione immobiliare per il comune di Catania, la più grande dopo quella del 1862 con l’incameramento di diversi compendi di Santa Romana Chiesa da parte dello Stato. D’Urso ha specificato: un’acquisizione – in trenta anni- di 5 mila posti auto sotterranei e di 20 botteghe! Insomma, diciamo noi, ma perchè non gli danno un “premio” (speciale) ai protagonisti della vicenda? Invece, li hanno processati. Ma -si sa- la giustizia catanese è la giustizia catanese.
Finale: prossima udienza il 6 febbraio, per la requisitoria (ma siamo sicuri?). Insomma, all’indomani di Sant’Agata. Vedremo.
Intanto, ricordiamo che in primo grado, nel procedimento per abuso d’ufficio erano imputati l’ex sindaco e attuale parlamentare del Pdl Umberto Scapagnini, nella qualità di commissario per l’emergenza traffico, con lui anche l’ex direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico Tuccio D’Urso, tre componenti della commissione di valutazione, Mario Arena, Salvatore Fiore e Giovanni Laganà e tre imprenditori, i fratelli Mimmo e Sebastiano Costanzo (difeso dall’avv. Attilio Floresta) e Ennio Virlinzi, rappresentanti legali di ditte che avrebbero dovuto realizzare i parcheggi.
La Procura della Repubblica, con il Pm Giuseppe Gennaro ha proposto appello.
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