Giustizia catanese, scandalo servizi sociali: cominciato il dibattimento. Si costituisce parte civile il comune, ma forse sbaglia. E la Regione Siciliana non fa nemmeno questo!


Pubblicato il 28 Gennaio 2014

Finalmente parte un processo per una vicenda che ha fatto molto parlare di sè, altro che soldi per aiutare i poveri…di iena giudiziariaFinalmente è cominciato il processo, ne abbiamo altre volte scrittohttp://www.ienesiciliane.it/cronaca/9117-giustizia-sotto-il-vulcano-senza-pudore-processo-scandalo-servizi-sociali-appena-cominciato-e-gia-prescritto.html-davanti ai giudici della terza sezione penale del Tribunale (Presidente Maria Pia Urso, a latere Mirabella e Catena, Pm Giovannella Scaminaci)- per lo scandalo dei servizi sociali al comune di Catania. A metà mattinata, dopo una lunga attesa, scandita da altri processi e dalla necessità dei giudici di spostarsi in altra aula per una videoconferenza, ha preso avvio il processo con le questioni preliminari.

Tre soggetti si sono costituiti parte civile: lo stesso comune di Catania, il distretto socio-sanitario 16 contro tutti gli imputati tranne le coop e Rosalba Sutera Corvo in proprio, all’epoca dei fatti contestati rappresentante legale e socio della cooperativa sociale “Artemente”, contro alcuni imputati. Gli avvocati degli imputati hanno presentato una serie di eccezioni, in particolare per il comune di Catania sostenendo la mancanza dell’ atto deliberativo della giunta e sollevando la questione dl rapporto di dipendenza dei soggetti imputati col comune. Insomma, il comune avrebbe sbagliato nella costituzione di parte civile! Meglio ancora la Regione Siciliana che non si è costituita parte civile: resta parte offesa. Una nuova “pagina” della legalità di Crocetta?

Per sciogliere la riserva sulle eccezioni e andare avanti nel processo i giudici hanno fissato la prossima udienza all’11 febbraio. In attesa della decisione dei giudici sulle eccezioni(saranno tutte respinte?), c’è da magari da chiedersi: dietro l’angolo c’è o no la prescrizione?


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