Giustizia, Politica, Rifiuti, Discariche, Affari e un mondo di “mezzo”?

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Ex Assessore Marino : “discarica Siculiana fuori legge da anni”.
Ma ad essere commissariata è Oikos e il titolare Domenico Proto agli arresti domiciliari, per presunta corruzione, da oltre otto mesi.
di Ignazio De Luca
Nella terra di Pirandello il 18 luglio 2014, la Procura di Palermo con l’operazione “Terra mia”,  avrebbe individuato negli imprenditori: Proto, nei fratelli Sodano, nell’amministratore Antonioli e nel funzionario Regionale Cannova, questi in carcere, mentre i primi quattro agli arresti domiciliari, responsabili, secondo le risultanze investigative, di un collaudato sistema di corruzione (?) per ottenere, gli imprenditori, vantaggi, forse, per il rilascio delle autorizzazioni ambientali .
Per i Sodano, Proto e Antonioli, la Magistratura aveva disposto anche il sequestro delle discariche e il conseguente commissariamento.
Ebbene mentre succedeva tutto quanto sopra, sin dal suo insediamento sulla poltrona di assessore Regionale all’Energia fine 2012, memorabili ed eclatanti sono statele le invettive di Marino, con accuse circostanziate, alla Catanzaro Costruzione, gestore della discarica di Siculiana, per essere Giuseppe Catanzaro, anche vice presidente di Confindustria Sicilia.
Addirittura nella recente audizione innanzi la Commissione Nazionale antimafia del 23 febbraio 2015, l’ex assessore Regionale aveva dichiarato  – “tutta la storia della discarica di Siculiana, è zeppa di errori, probabilmente anche della Prefettura, …sul problema autorizzativo ci sono casi di scuola con palesi violazioni della normativa, gravissime violazioni di leggi poste in essere dal territorio e ambiente a favore della Catanzaro costruzioni – anzi – prosegue Marino” ad certo punto l’assessorato al territorio e ambiente correttamente impose per l’ampliamento della vasca V3 l’impianto di biostabilizzazione, che non verrà mai fatto. A distanza di un anno Catanzaro chiede un altro ampliamento, e lo chiede dove sarebbe dovuto sorgere l’impianto di biostabilizzazione, la Regione Siciliana lo dimentica e gli dà l’ulteriore ampliamento” ( Dal blog di Roberto Gallulo sul Sole 24 ore)tralasciamo il resto della lunga trascrizione per trarre qualche riflessione.
Confindustria Sicilia, ormai da quasi otto anni, principale azionista della maggioranza di Governo Regionale, nei governi prima di Raffaele Lombardo e poi di Rosario Crocetta, riesce ad assumere la summa delle contraddizioni, una tra tutte quella che il vice presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, è il titolare della discarica di Siculiana, una discarica che era pubblica prima di divenire di proprietà della famiglia Catanzaro http://www.peppinoimpastato.com/visualizza.asp?val=1867
Durante questi otto anni il potere di Confindustria sul governo Regionale si è andato via via consolidato attorno ad alcune figure cardine di un sistema di potere fatto di proclami rivoluzionari declamatori, ma il tempo come si sa è galantuomo e qualcosa nel sistema di potere imbastito da Confindustria comincia a scricchiolare.
Per un Montante, di questi tempi un po’ in affanno per le “cantate dei collaboratori di giustizia, un Lumia, etichettato con grande intuizione da Live Sicilia “Il senatore ( della Repubblica) della porta ( quella di Palazzo D’Orleans) accanto” per il marcamento stretto sul Governatore Crocetta  e dulcis in fundu il massone in “Assonnamento”  Lo Bello, vedi http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=512 , vice presidente di Confindustria Nazionale, che a metà luglio 2015 dovrebbe portarsi come segretaria a Roma, Linda Vancheri, attuale assessore Regionale, che segnerebbe il primo passo di un graduale sganciamento della lobby confindustriale, dalla stanza dei bottoni del Governo Regionale. Lasciando Crocetta al suo destino, sicuramente forzoso dimissionario, per andare in autunno verso nuove elezioni.
Le veementi e circostanziate accuse di Marino nei confronti della Catanzaro Costruzioni, risulteranno letali per l’assessore, che verrà letteralmente cacciato dalla Giunta Regionale nell’aprile del 2014,
con polemiche che ancora non si sono sopite.
Marino, oggi Giudice a Roma, per mesi ha sbraitato, con carte alla mano che la discarica di Siculiana, gestita dai fratelli Catanzaro, uno Giuseppe vice presidente Confindustria Sicilia, ha operato ed opera da anni fuori legge.
Le indagini della Magistratura palermitana, invece, hanno individuato in Mimmo Proto, un corruttore. Un corruttore, certamente sui generis, perché non farebbe nulla per non farsi scoprire, anzi paga con la sua carta di credito e fa fatturare a nome della Oikos, i regali a Cannova, funzionario e non dirigente Regionale. Cannova, infatti da funzionario non ha potere di firma per il rilascio delle autorizzazioni, ma solo quello di istruire le pratiche per la firma del dirigente che potrebbe, riscontrando anomalie, non firmarle.
Eppure, mentre secondo le dichiarazioni di Marino ” la discarica (confindustriale n.d.a.) di Siculiana è fuori legge da anni”, la Magistratura palermitana ha ” occhi ” solo per altre discariche tranne quella gestita dal vice presidente di Confindustria. Misteri siciliani?
Un altra cosetta molto incomprensibile.Riguarda coloro che più di tutti avevano tuonato contro le discariche, il malaffare, gli abusi del ciclo dei rifiuti e blablabla, Crocetta e Di Guardo, questi sindaco PD di Misterbianco.
Ebbene i due sanguigni personaggi, riusciranno, con straordinaria sagacia, a NON costituirsi parte civile nel processo “Terra Mia”, mentre il sindaco Carrà di Motta Sant’Anastasia, che i Comitati No discarica considerano, brutto, sporco e cattivo, beh lui si è costituito, forse perché, malgrado la più volte dichiarata amicizia col dottore Domenico Proto, non ha nessuno interesse da difendere o da proteggere?
Chiudiamo, per ora,  queste riflessioni con alcune considerazioni.
Agli arresti domiciliari, da oltre otto mesi, il dottor Domenico Proto, per una presunta corruzione di un funzionario Cannova, lui in carcere da più di otto mesi, che non aveva poter di firma per rilasciare le autorizzazioni.
Diciamo pure che l’azienda OIKOS, del dottor Proto è commissariata da ben tre amministratori di alto rango.
Infine non possiamo esimerci dal fare qualche rilievo tecnico alla difesa   del dottore Proto. Non si comprende bene, essendo esclusa l’ipotesi di inquinamento di prove, con l’azienda controllata da tre commissari, per quale esigenza cautelare il dottor Proto, debba ancora patire gli arresti? Forse espiazione anticipata della pena per un reato tutto ancora da dimostrare? Ci chiediamo che aspetta il dottor Proto a cambiare il collegio di difesa?

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Redazione Iene Siciliane

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