Due passi in un posto pubblico dove può accadere di tutto…
di iena a porte aperte
Abbiamo scritto ieri di un furto perpetrato in un ufficio molto conosciuto a Catania, quello degli ufficiali giudiziari in via Gabriele D’ Annunzio (vedi link)
http://www.ienesiciliane.it/articolo.php?aid=4963
bene stamattina ci siamo andati. Per vedere un pò cosa accade. Siamo arrivati, siamo entrati, abbiamo girato in un corridoio, poi siamo saliti sopra e siamo entrati e…ritornati indietro. Non ci ha fermato nessuno, nessuno ci ha chiesto alcunchè. Avremmo potuto avere addosso la qualsiasi…
E dire -che strano!- che l’altra notte qualcuno è entrato e ha rubato -lo precisiamo- un centinaio di euro in monete e una bici. Nessun computer. Avremmo voluto essere più precisi, ma la dirigenza non risponde. Così ci è stato spiegato. Su fatti di questo tipo, di questo impatto sociale, non ci sono spiegazioni. Ci complimentiamo con chi decide in questi termini. Va bene la denuncia, va bene che le forze dell’ordine devono indagare, però magari due parole per spiegare…beh, no, siamo a Catania. Va bene, la cosa pubblica è “cosa riservata”. Succede anche nelle riunioni di condominio.
Comunque, facendo il nostro lavoro di cronisti, abbiamo notato e verificato che le condizioni di sicurezza di questo ufficio pubblico -che accoglie tanti utenti, a cominciare dagli avvocati- sono pressocchè inesistenti. Vigilanza? Nessuna. Non abbiamo visto nessuna divisa, non ci sono uomini che controllano. E’ vero che c’è una telecamera, ma veniamo a sapere che controlla il parcheggio di fronte all’ufficio.
Dentro gli uffici, si entra e si esce e chi controlla? E se qualcuno entrasse e, per ragioni sue, magari per uno sfratto, aggredisse, con un’arma, un ufficiale giudiziario? Chi lo fermerebbe?
Chi vigila, poi, sulla cassaforte, posta dentro gli uffici?
Dopo questa visita all’ufficio ufficiali giudiziari, una sensazione ci conforta: con la stampa non si parla, si mantiene la privacy. Ben fatto!
La potrebbero pensare anche quei “bei tipi” che hanno “ripulito” l’ufficio: silenzio, si gira. S’incassa e si va via! Senza dire una parola!
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