Udienza non priva di spunti, anche ironici….di iena giudiziaria Marco Benanti
Si condanni il dott. Vincenzo Morici (nella foto, in fondo, durante un’udienza) a trent’anni di reclusione per uxoricidio: questa la richiesta del sostituto procuratore generale Domenico Platania nel processo di secondo grado per il delitto della professore Antonella Falcidia, avvenuto il 4 dicembre del 1993 e per il quale il dott. Morici è stato assolto in primo grado “per non avere commesso il fatto”. La richiesta alla Corte d’Assise d’Appello (Presidente Luigi Russo) è arrivata stamane, al termine di un’udienza durata a lungo, dopo che la Pubblica Accusa aveva chiesto di riaprire il dibattimento con la presentazione di nuove prove.
Quali? Un album fotografico riguardante ambienti dello stabile in cui è avvenuto il delitto, in particolare un garage che sarebbe stato di pertinenza dell’immobile in cui è stato ritrovato il cadavere, accertamenti catastali in merito e ancora la richiesta di sentire in aula il prof. Biagio Guardabasso, celebre medico legale, che diciannove anni fa fece i suoi accertamenti. In particolare, ci sarebbero stati da spiegare meglio alcuni verbali sull’autopsia della vittima, con riferimento alla viscosità del sangue al fine di risalire all’orario esatto del delitto (tema già abbondantemente discusso in primo grado). Richieste che hanno suscitato una gustosa schermaglia con la Difesa dell’imputato (avv. Trantino e Galati): l’avv. Enzo Trantino ha dato parere negativo (tranne che per l’acquisizione dell’album fotografico), non mancando di fare battute non prive di ironie (“si vuole forse accertare se il dott. Morici ha pagato o meno l’Imu?” -solo per citarne alcune). Certamente, chiamare ancora in causa, il prof. Guardabasso, luminare centenario, a ricordare quanto fatto 19 anni fa, è apparso forse eccessivo: non a caso lo stesso presidente Russo ha ricordato sommessamente che il prof. Guardabasso è nato nel 1912….
Comunque, alla fine la Corte ha deciso di acquisire esclusivamente l’album fotografico.
Poi è cominciata la requisitoria del Pg Platania, alla luce nelle ispirazione generale di una visione alternativa a quanto già fatto in primo grado. Fra gli elementi probanti portati dall’Accusa il dato che la porta dell’appartamento non fu forzata: ergo chi poteva entrare senza forzare la porta se non il marito? E lui il prof. Morici, il presunto uxoricida già assolto in primo grado? Impassibile come sempre: vestito di scuro, voce bassa, ha seguito con attenzione, senza particolari reazioni. Almeno così è sembrato al cronista. L’ 11 dicembre prossimo la parola alla Difesa.
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