Giustizia sotto il vulcano: domani davanti al Gup quattro vigili urbani


Pubblicato il 17 Febbraio 2013

Domattina, 18 febbraio, il gup Giuliana Sammartino dovrà decidere. Gravi e numerose le condotte oggetto dell’Accusa, eccole… di iena giudiziaria marco benanti

Furono arrestati nel marzo del 2011 e posti ai domiciliari: poi sono arrivate le richieste della Procura della Repubblica. Dovrà decidere al termine dell’udienza di domani il Gup Giuliana Sammartino: la Procura della Repubblica, con il Pm Angelo Busacca, ha chiesto il rinvio a giudizio per Giovanni Gemmellaro, Santo Calderone, Aldo Midolo e Gaetano Villa. Quattro appartenenti alla polizia municipale, che successivamente sono tornati in servizio.Numerose le accuse: i quattro sono imputati di concussione in concorso perché “…nella qualità di appartenenti alla Polizia Municipale di Catania e pertanto di pubblici ufficiali, abusando delle loro qualità e dei loro poteri, con violenza afferrando per il colletto Shamin Khan e Muktar Hossin li costringevano a cedere la merce che detenevano per la vendita ambulante della quale essi stessi si impossessavano caricandola sulla autovettura di servizio senza redigere alcun verbale di sequestro e di identificazione…” Sono altresì accusati di omissione d’atti d’ufficio “…perché, in concorso fra loro, nella qualità di appartenenti alla Polizia Municipale di Catania e pertanto di pubblici ufficiali, omettevano di identificare compiutamente e redigere il verbale di sequestro penale o amministrativo nei confronti di Shamin Khan e Muktar Hossin i quali detenevano merce destinata alla vendita ambulante per la quale non erano autorizzati…”I quattro sono accusati anche di concussione “…perché, in concorso fra loro, nella qualità di appartenenti alla Polizia Municipale di Catania e pertanto di pubblici ufficiali, abusando delle loro qualità e dei loro poteri, minacciando di procedere al suo arresto ove non si fosse immediatamente allontanato, costringevano Bach Miam ad abbandonare la bancarella di vendita, appartenente a Catania Giuseppe, cui era preposto, procedendo al sequestro della merce nonché all’impossessamento indebito di denaro in contante per euro 1750…”. I quattro sono altresì accusati di falso perché “….formavano, nell’esercizio delle loro funzioni, un falso verbale di sequestro di merce nel quale dichiaravano che ‘ignoti di colore vendevano nel sito sopra descritto e che alla nostra vista si davano a precipitosa fuga lasciando la merce sulla sede stradale’, circostanze queste non corrispondenti al vero avendo essi stessi indotto il preposto alla vendita individuato in Bachu Miam ad abbandonare il posto di vendita avendolo minacciato in caso contrario di procedere al suo arresto; nonché, perché, nel medesimo verbale non davano atto del sequestro di una somma di denaro pari a 1750 euro circa…”Altra imputazione di falso: “..formavano, nell’esercizio delle loro funzioni, un falso verbale nel quale attestavano che all’interno della depositeria comunale avevano proceduto al sequestro di abbigliamento e accessori che ‘ignoti di colore vendevano giorno 26.6.2009 nel posto di Catania Giuseppe Isidoro posteggio n. 20 sito in via Cosentino lato sud denominato Piazza Carlo Alberto. Alla nostra vista si davano a precipitosa fuga lasciando la merce sul posteggio. Fatte indagini per sapere chi fosse il proprietario alla fuga mece. Il signor Catania Giuseppe Isidoro dinnanzi al proprio avv. Giovanni Lombardo dichiarava che si trattava di un suo lavorante e riconosceva solo la merce non contraffatta che gli è stata riconsegnata. Segue relazione di servizio per descrivere i fatti’, circostanze queste in parte non corrispondenti al vero avendo essi stessi indotto il preposto alla vendita individuato in Bachu Miam ad abbandonare il posto di vendita avendolo minacciato in caso contrario di procedere al suo arresto…”Ancora altra accusa di falso: “…formavano, nell’esercizio delle loro funzioni, una falsa relazione di servizio ove attestavano che ‘il giorno 26.06.2009 hanno proceduto al sequestro di merce contraffatta e di merce non contraffatta nel posto di vendita sito in via Cosentino Lato Sud posteggio 20 che ignoti di colore ponevano in vendita i quali ignoti alla loro vista si davano a precipitosa fuga lasciando nel posteggio sia la merce contraffatta e sia la merce non contraffatta’, circostanze queste non corrispondenti al vero avendo essi stessi indotto il preposto alla vendita individuato in Bachu Miam ad abbandonare il posto di vendita avendolo minacciato in caso contrario di procedere al suo arresto…”.Per altra accusa –abuso d’ufficio- sono imputati Gemmellaro, Calderone e Villa: “…in violazione di norme di legge e di regolamento (art. 9 comma secondo e 20 della L.R. S. n.18/95, art. 15 lett. d) L.R.S. n. 2/96, art. 37 Delibera Comune di Catania n. 40 del 2000, art. 13 legge 698/81) che prevedono la confisca della merce illegalmente posta in vendita da soggetto che sosti per più di un’ora nel medesimo posto sulla pubblica via, omettendo di procedere al sequestro di tutta la frutta posta in vendita abusivamente da Marchese Francesco, limitandolo invece ad una sola parte di essa(di cui davano atto nel verbale), intenzionalmente procuravano a Marchese Francesco l’ingiusto vantaggio patrimoniale rappresentato dall’omesso sequestro della totalità della merce in vendita…;ancora i tre sono accusati di falso: “…formavano falsi atti concernenti il verbale di sequestro di frutta in danno di Marchese Francesco attestando falsamente che la merce posta in vendita e per la quale quindi si procedeva alla acquisizione per la confisca amministrativa era limitata a cinque cassette di meloni cantalupo, circostanza questa non corrispondente al vero giacchè sul veicolo di pertinenza del Marchese erano poste in vendita numerose cassette di frutta varia e di ortaggi…”.

 


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