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Giustizia&Orari Alternativi(?): il sottosegretario Castiglione chiede “tempi ragionevoli” sull’indagine sul Cara. E lo stesso vale per il processo sul “comizio” all’ospedale “Garibaldi”?
Pubblicato il 07 Giugno 2015
di iena del nonsenso orario
Sante parole quelle del sottosegretario Giuseppe Castiglione su “La Sicilia” di ieri, 6 giugno 2015. Ha parlato chiaro Castiglione: “io sereno ma ora si faccia chiarezza in tempi ragionevoli”. Proprio così: “in tempi ragionevoli”.
Ma questi “tempi ragionevoli” valgono anche per il processo, in cui Castiglione è imputato insieme ad altri, che si è fermato nuovamente a fine scorso anno?
Guardate la notizia -risalente al primo dicembre 2014- sotto…
“Sospeso il processo –per il presunto “comizio”all’ospedale “Garibaldi”- che si celebra davanti al giudice monocratico Dorotea Catena della terza sezione penale del Tribunale di Catania e vede imputati il sottosegretario di Stato alle politiche agricole Giuseppe Castiglione, l’ex sindaco di Catania e senatore Raffaele Stancanelli e l’ex consigliere comunale Francesco Navarria.
Oggi, la Difesa di Francesco Navarria, con il prof. Enzo Musco, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale della normativa in tema elettorale. E il giudice ha deciso di trasmettere gli atti alla Corte Costituzionale.
Non è la prima volta che accade nello stesso processo: al suo inizio, la Difesa di Raffaele Stancanelli, aveva proposto questione di legittimità costituzionale della normativa. Il processo era ricominciato, il 2 aprile del 2012, dopo che, l’anno precedente, la Corte Costituzionale aveva rigettato l’eccezione di incostituzionalità della legge.
La Corte Costituzionale nel rigettare l’eccezione aveva evidenziato un caso di “petitum oscuro”, insomma il quesito non sarebbe stato posto in modo chiaro. L’eccezione era stata avanzata, in aula, dall’avv. Passanisi, che aveva evidenziato una disparità di trattamento fra la normativa che regola la propaganda nelle elezioni politiche e in quella che regola la stessa materia nelle tornate amministrative.
Il processo, in attesa della decisione, era stato fermo oltre un anno. Il giudice aveva, infatti, dichiarato “non manifestamente infondata” la questione e quindi aveva disposto la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale, sospendendo il giudizio.”
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