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Gli insulti a Salvini dai suoi stessi alleati. E a Catania la Lega si conferma un partito con più aspiranti parlamentari che elettori
Pubblicato il 12 Agosto 2019
Credo che non sia mai accaduto prima d’ora. Un ministro in carica che riceve insulti da esponenti del partito con cui tuttora è alleato. E’ quello che si è consumato oggi a Catania, ma anche a Siracusa.
Comprendo che le contestazioni siano legittime, ma ho sentito le urla di alcuni dei manifestanti e mi sono sembrati degli indemoniati. Sarà stato il caldo, ma la violenza verbale l’ho trovata eccessiva, inutile e fuori luogo. Inveire, poi, contro le forze dell’ordine l’ho trovato inumano. Ma cosa c’entrano loro? Mi sono interrogato e non sono riuscito a comprenderne il senso. Ma c’è una scena che mi ha lasciato senza parole: vedere un bambino sulle spalle, presumo della mamma. Ma povera creatura! Perché portare un bambino ad una contestazione e lanciarsi addirittura ad un inseguimento con il rischio di cadere? Ma tant’è!
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Il dado è tratto e lo scontro è destinato a durare diversi mesi. A meno che, e non è da escludere, la Lega venga messa all’angolo da una maggioranza anomala, ma sarebbe meglio chiamarla di maggioranza di “salvaguardia”. Ma non del Paese, bensì dei seggi parlamentari. Diciamolo: in tanti non hanno alcuna voglia e interesse ad andare a casa e faranno di tutto per tenersi ben stretto il posto conquistato. Ma ne sapremo di più nelle prossime ore.
Osservando oggi la piazza catanese, ho notato la scarsa presenza di simpatizzanti della Lega. C’era veramente una sparuta minoranza. Ad un certo punto si è anche dissolta nel nulla. Ci chiediamo: ma quanti sono gli elettori e i simpatizzanti della Lega a Catania? La sensazione che si ha è che nel partito di Salvini, almeno nella provincia etnea, ci siano più aspiranti parlamentari che elettori. Le eventuali elezioni anticipate potrebbero riservare delle inattese sorprese!
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