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“Gold fish”: avviato il processo
Pubblicato il 11 Ottobre 2011
Stamane, davanti ai giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Catania, presidente Michele Fichera, a latere Lorenzetti e Pivetti, Pm Antonino Fanara, si è aperto il processo scaturito dall’operazione della Guardia di Finanza denominata “Gold Fish”.
Al centro del procedimento il percorso di fondi Por Sicilia che avrebbero dovuto finanziare la realizzazione di un impianto per allevamento di trote e pesca sportiva. Sei gli indagati: uno, il prete Don Orazio Bonaccorsi, un sacerdote di 35 anni, indagato per riciclaggio, è stato già assolto dal Gup Giuliana Sammartino. Avverso questa sentenza, la Procura ha già proposto impugnazione.
Secondo l’Accusa, il prete, servendosi di un proprio conto bancario aperto all’Istituto per le opere religiose, lo Ior, avrebbe riciclato circa 225 mila euro provenienti da una presunta truffa allo Stato da 600 mila euro, realizzata da suo padre e suo zio con fondi Por Sicilia. Accusa –ribadiamo- da cui l’uomo è stato assolto il 6 giugno di quest’anno.
Sono invece imputati, a vario titolo, per truffa, false fatturazioni e interposizione fittizia, lo zio e il padre di Bonaccorsi, Vincenzo e Antonino, l’imprenditore Fabio Salvatore Di Gregorio, il consulente d’azienda, Francesco Altamore, ex dipendente della Regione, il direttore dei lavori, ing. Santo Silluzio.
La Procura, che ha impugnato l’assoluzione del prete, tra i testi da sentire ha indicato anche don Orazio. Il processo è stato rinviato per difetto di notifica: prossima udienza il 15 novembre, quando saranno sentiti i primi finanzieri che hanno svolto le indagini.
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