“Grillo? Altro che mafia, qui lo Stato distrugge le vite delle persone!”

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Intervista “politicamente scorretta” ad un imprenditore siciliano. Parla Giovanni Mangano….di Iena Politica, Marco Benanti

Può un comico fare tanto rumore? Può un artista incidere fino a questo punto sul dibattito pubblico? Il “fenomeno Grillo” fa discutere. Abbiamo preferito, invece, di fare parlare intellettuali e “gente intelligente” –magari da qualche cattedra e poltrona- rivolgere qualche domanda a chi vive la realtà di ogni giorno. Come Giovanni Mangano.Lui ha una storia di impegno nel sociale e nella politica. Anni e anni di lavoro fuori dalle “stanze che contano”. Oggi, Giovanni Mangano, è un imprenditore che come tanti siciliani lotta ogni giorno, in mezzo a mille difficoltà. Ed ecco cosa ci ha detto…Il Procuratore Nazionale Antimafia Grasso ha invitato Grillo ad “aprire un negozio in Sicilia”. Lei cosa ne pensa?“Sante parole. Dico anche al Procuratore Grasso, magari un giorno, di venire all’esattoria comunale e vedere i chili di carte che parlano del dramma delle persone, che si vedono togliere la casa per le azioni esecutive dello Stato. Bisognerebbe vedere anche questo, capire il dolore di chi si trova col sedere per terra a causa del fisco. Non è demagogia, è la realtà dura, durissima, di ogni giorno. E non finisce sui giornali.”Grillo ha fatto un parallelo fra la mafia e lo Stato che si accanisce fiscalmente sui cittadini. E’ giusto? E in che senso?“Secondo me Grillo ha ragione, anche se magari è stato –talora in modo interessato- strumentalizzato o manipolato quel che ha detto. Allora, per non essere ipocriti, è vero che la mafia ti strangola col pizzo, ti dissangua, ma non ti uccide. Lo Stato, con il fisco, ti devasta, ti lascia senza vie d’uscita, solo nella disperazione. E sono momenti terribili. Con la visita di un esattore o un recapito postale le persone vengono messe col sedere per terra. Senza vie di scampo. E’ inaccettabile che lo Stato, con Equitalia, ricorra ad interessi così alti, a sanzioni così inflessibilie e devastanti. Qui, le case delle persone vengono messe all’asta con facilità.Sarà politicamente poco corretto o scorretto, soprattutto alle orecchie degli opportunisti di sinistra e dei loro fans sempre bravi a puntare l’indice contro il ‘reprobo’ da indicare al pubblico disprezzo, ma questo è il dato reale. Con questo, naturalmente, nessuno vuole in alcuna maniera sminuire la terribile realtà della criminalità organizzata, ci mancherebbe. Io personalmente ho una storia di impegno antimafia e non accetto lezioni da nessuno. Bisogna avere agito e pagato in prima persona, per parlare. I salotti sono buoni per farsi appaludire e basta”.Le vittime della mafia, in particolare, i loro familiari si sono risentite. Non è condivisibile?“Certo, si capisce, nessuno mette minimamente in dubbio questa realtà. Peccato, però, che accanto a queste persone per le quali occorre il massimo rispetto, ci siano voci, come quelle di tanti opportunisti di sinistra, i ‘professionisti delle poltrone e delle consulenze’, come io li chiamo, che non c’entrano nulla, che esprimono sempre il solito giochino politicante e niente più. Grillo fa paura a chi ha mangiato e bevuto in questo sistema per anni e anni, come chi ha pasciato nella nomenklatura della sinistra, come a Catania. Questa è la realtà che non si vuole dire. E hanno anche il coraggio di criticare Rffaele Lombardo per le scelte che fa, perché mette i ‘suoi’ uomini in certi posti. Ma chi la vogliono dare a bere? Quando c’erano i governi di centro-sinistra alla Regione negli anni Novanta cosa accadeva? E a Palazzo degli Elefanti ai tempi di Bianco? L’ipocrisia si taglia col coltello, altro che…”

Da sinistra sono arrivati “strali” su Grillo: Claudio Fava ha detto che usa il linguaggio di Ciancimino. Cosa ne pensa?“Questo tipo di reazioni sono tipiche dell’ex segretario dei Ds, ex consigliere comunale, ex insomma, un personaggio che conosciamo bene. Un intellettuale che -fuori dalla Sicilia- emette, a suo modo, ‘sentenze’ e trancia giudizi. Solo che a Catania, ad esempio, non ha nemmeno i voti di un consigliere di quartiere. Ci sarà un motivo o è tutta colpa del destino cinico e baro?”In generale, dov’è -a suo avviso- il rapporto “malato” fra stato e cittadini, in particolare imprenditori? Può fare esempi pratici?“Fare impresa, soprattutto in Sicilia, è molto difficile. Davvero un’impresa quotidiana per restare in tema. Tanti problemi, nodi irrisolti, dalla burocrazia dominante ed arrogante al difficile, quasi impossibile, rapporto con le banche e il credito. Lo Stato, con il fisco, con le politiche fiscali che persegue da tempo, è diventato un nemico non un sostegno a chi impresa. La pressione fiscale è micidiale e quel che accade ogni giorno, con i suicidi e la disperazione fra gli imprenditori, è sotto gli occhi di chi vuole vedere. Basta poco per mettere ko chi vuole fare impresa, chi non vuole aiuti o favori dal politico di turno. Chi parla, soprattutto i rappresentanti di questa casta politica, non sa quel che dice, non conosce i problemi, i drammi quotidiani di chi rischia in proprio. Esempi: che ne sa l’on. Anna Finocchiaro di questa realtà? Dove vive? Come fa l’on. Finocchiaro a votare, in Parlamento, contro il taglio alle ‘pensioni d’oro’ proprio mentre l’Italia vive una crisi drammatica?”Gli imprenditori hanno qualcosa da farsi perdonare per quanto accaduto in passato?“Non sarò certo io a difendere quanto accaduto in passato, sono cosciente di quanto di sbagliato è stato fatto, ma occorre pensare che così non si può andare. Lei crede che un Paese può andare avanti con un burocrazia e un fisco capaci di distruggere in pochi minuti il lavoro di anni? Le pare giusto?”

Chi evade è un furbo da capire o un mascalzone da condannare?“Chi infrange la legge va perseguito, l’evasore come il politico disonesto, così come il funzionario o l’impiegato che ostacola le attività imprenditoriali. A proposito di legalità e giustizia: ma i trenta miliardi che sono in Svizzera e potrebbero servire al disastrato Stato italiano con un’adeguata tassazione, perché non vengono recuperati in qualche modo? Ne ha parlato il segretario generale della Cgil Camusso, ma non sento la voce del sottosegretario all’economia Grilli, un ‘bocconiano’. Io non ho, come si dice dalle mie parti, le ‘scuole alte’, ma non mi pare che occorra essere scienziati per capire che ragioni di giustizia imporrebbero iniziative del governo Monti in tal senso. E invece no. La verità è che il governo Monti segue modelli legati alla globalizzazione internazionale. Allora chiedo al presidente Lombardo e al suo partito: perché non fa un’iniziativa parlamentare per sollevare la questione dei miliardi in Svizzera?”

A suo avviso, la lotta all’evasione fiscale in Italia è condotta con equità?“Assolutamente no. Vengono colpiti sempre e soltanto i soliti. Lei vede provvedimenti seri per le fondazioni bancarie? Lei vede i grandi patrimoni colpiti dal fisco? Il solito paese del Marchese del Grillo, secondo me, ricorda le parole dell’aristocratico romano: ‘io so io e voi non siete un c…o’ “

E il governo regionale di Lombardo?“Ha fatto buone cose, dalla riforma della sanità, ha ridotto la spesa improduttiva e in incarichi. Detto questo, avrebbe potuto fare molto di più per tagliare gli artigli alla burocrazia, che frena lo sviluppo economico. E poi perché, nella sanità, fare le gare cosiddette ‘di bacino’ che rappresentano di fatto un vantaggio per le multinazionali? E poi ci vuole uniformità nei capitolati delle gare d’appalto. Bisogna poi agire per tenere le tasse e i vantaggi del nostro territorio in Sicilia: ad esempio perché non chiedere una qualche forma di indennizzo ai grandi gruppi imprenditoriali che hanno di fatto saccheggiato le nostre coste?”Ma Lombardo è accusato di presunti rapporti con la mafia?“Del rapporto mafia-politica sento parlare da quando sono nato in Sicilia. Poi sulla Regione Siciliana sembra incombere una sorta di ‘maledizione’. Qui, però, bisogna essere non ipocriti: è la seconda volta che la magistratura catanese si esprime, con valutazioni diverse, su Lombardo. Vale la prima o la seconda? Occorre chiarezza, perché altrimenti la magistratura rischia l’autodelegittimazione, anche perché occorre essere sicuri che ci siano gli elementi per una condanna, non solo per fare esclusivamente un processo. In caso di assoluzione, che accadrebbe? La magistratura non vede farsi autodelegittimare, ripeto. In ogni caso, a scanso di equivoci, sottolineo che Grillo è anche frutto, in qualche maniera, del lavoro della magistratura, che ha tenuto alta la guardia contro la corruzione in Italia. I meriti della magistratura sono chiari e voglio ricordarli sempre”

Si parla tanto di “tagli” alla spesa: lei da dove partirebbe?“Dalle consulenze, dalle ‘pensioni d’oro’, dai doppi, tripli e ancora incarici di pochi privilegiati, dalle spese inutili. A sinistra, il ‘modello Catania’, da punto di vista, stravince: poche facce tanti incarichi, sempre le stesse facce”Esiste un pericolo di “deriva populista”?“Il populismo esiste, altro che. Ma parliamo chiaro lei pensa che, ad esempio, un fenomeno come Grillo con una classe dirigente seria e degna di questo nome sarebbe mai nato? Io dico che Grillo è il segno di un malessere profondo, di un Paese con una classe dirigente non all’altezza”.Previsioni: alle prossime elezioni Grillo a quanto può puntare?“Non lo so. Io dico che va bene tutto, tranne Pdl, Pd e Casini assortiti. Il volto del vecchio regime fallito è questo. Ne riparleremo presto”

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Redazione Iene Siciliane

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