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“Guerra all’aeroporto” di Fontanarossa: finisce o no la “commedia”?
Pubblicato il 16 Agosto 2012
Le ultime dal “fronte dello scalo”. Ecco cosa dicono le carte: la “storica” brutta figura di Sandro Gambuzza, presidente della Camera di Commercio di Ragusa. E sullo sfondo, a novembre, la chiusura della pista!
di Iena con le Ali, Marco Benanti
“...Interviene il rappresentante della Camera di Commercio di Ragusa, il quale si rallegra per l’indicazione come presidente della società del dott. Giannone e per gli apprezzamenti formulati nei suoi confronti. La Camera di Commercio di Ragusa si astiene....”
Non siamo sul set di una commedia all’italiana (nella foto un famoso film divenuto un cult) e nemmeno a teatro per una piece tragicomica, bensì in un luogo serissimo, quale l’assemblea dei soci della Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Fontanarossa. Quello che pubblichiamo è un estratto dal verbale notarile dell’assemblea dello scorso 3 agosto. Anche stavolta, c’era da nominare, tra l’altro, i nuovi amministratori.Spieghiamo cosa era accaduto? La Camera di Commercio di Catania, con il commissario Fausto Piazza, aveva fatto una proposta precisa per la governance della società, mettendo in testa, quale candidato presidente, Giuseppe Giannone, espressione della Camera di Commercio di Ragusa. Cosa sarebbe accaduto in tutto il resto del mondo? Che Gambuzza avrebbe votato come…detto. Cioè avrebbe seguito un filo logico. Invece, siamo a Catania, peggio siamo in Sicilia e quindi la Ragione –come diceva Leonardo Sciascia- è più o meno trattata come “ospite”. Spesso non gradito. Infatti, il verbale notarile del 3 agosto conclude: “la Camera di Commercio di Ragusa si astiene”. Cioè vota contro. Insomma, Gambuzza ha votato..contro sé stesso.Girando su internet abbiamo trovato al riguardo alcune dichiarazioni rilasciate al giornale”Corriere di Ragusa”. Eccole: ” L’occasione che si è presentata lo scorso 3 agosto- spiega Gambuzza– all’attenzione della Camera di Commercio di Ragusa di vedere eletto quale presidente della Sac il designato che questo ente ha individuato per la propria presenza nell’organo di amministrazione della società dell’aeroporto di Catania non era il risultato di una azione unanime e condivisa dei soci per dare un assetto stabile e definitivo alla Sac, e sono certo che quel consiglio avrebbe avuto vita assai breve perché c’erano le condizioni per inficiare la validità dell’assemblea con la conseguenza di vanificare anche per il futuro una presenza importante della Camera di Ragusa e del territorio nella gestione dell’aeroporto di Catania e quindi del polo aeroportuale del sud-est, come mi piace definire l’asse Catania-Comiso.
E’ quindi del tutto evidente che questa Camera di Commercio conferma con convinta adesione la indicazione per il consiglio di amministrazione della Sac Spa del commerciante modicano Giuseppe Giannone del gruppo Conad, figura di alto profilo professionale ed imprenditoriale, e si augura che questo avvenga in una visione unitaria che dia certezza per la qualità del futuro della Sac.”Da fonti qualificati si sostiene che Gambuzza, il 3 agosto scorso, in quella occasione, prima ha espresso una sorta di timido consenso, poi ha tentennato, poi ha votato per l’astensione. In mezzo? Chissà! Illuminazioni? Riflessioni filosofiche? Messaggi d’amore di qualcuno? Non è dato sapere. Ora, però, il futuro dell’aeroporto di Catania, di fatto il secondo scalo del Mezzogiorno, è ancora in bilico. O meglio rischia di andare…a rotoli. Anche perché la crisi di Windjet potrebbe avere effetti devastanti: ci sono in ballo 7 milioni di euro di servizi non pagati alla Sac, c’è l’incidenza sul fatturato (almeno il 20%) rappresentanto dalla compagnia di Pulvirenti. E poi c’è –a cascata- l’effetto su tutta l’economia di una città, dove il collasso di Windjet rischia di dare un “colpo mortale” al turismo. Le migliaia e migliaia di persone che ogni anno la compagnia aerea portava sotto l’Etna chi potrà assicurarle? Ora si attende, con ogni probabilità, il 20 agosto per una nuova seduta del cda di Sac. Per l’assemblea dei soci ufficialmente si dovrà aspettare il 6 settembre, ma la Camera di Commercio di Catania ha formalmente chiesto un’anticipazione. Vedremo.Ma c’è di più, perché sembra proprio “piovere sul bagnato”: a novembre è data per certo la chiusura per alcune settimane della pista dello scalo. Si dovrà procedere a lavori di rifacimento del manto. Che accadrà? Si paventano spostamenti del traffico su Sigonella. Ma, intanto, che effetti avrà quest’altra “tegola” di fatto sul funzionamento di uno snodo fondamentale per l’economia di un intero comprensorio. Ma di questo –piuttosto che di poltrone, di litigi da assemblea condominiale- se ne vuole o no occupare la classe dirigente catanese e siciliana? Attendiamo risposte, anche perché stavolta si rischia davvero il tracollo. Oltre, naturalmente, alla “faccia” (quella della classe dirigente catanese e siciliana) che è già ampiamente compromessa. E da tempo.
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