di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
“Guerra all’aeroporto” di Fontanarossa: Ivan Lo Bello contro Pietro Agen! E oggi conferenza stampa in Camera di Commercio
Pubblicato il 10 Luglio 2012
Incontro con i giornalisti: il vicepresidente nazionale di Confindustria attacca il Presidente dell’ente camerale. Parole “forti”. E oggi nuovo appuntamento con la stampa.Noi aggiungiamo: alla Sicilia mancano tante cose, una di queste è certamente Leonardo Sciascia.Di Iena Con le Ali,Marco Benanti
Altro che pace e ipotesi di soluzioni condivise, sullo scalo di Fontanarossa la “guerra” continua. Con nuove “puntate”. Si è vissuta, ieri, l’ennesima giornata di scontri a distanza. Prima la conferenza stampa di Ivan Lo Bello,vicepresidente nazionale di Confindustria e rappresentante della Camera di Commercio di Siracusa nell’assemblea dei soci di “Sac”, la società di gestione di Fontanarossa. Poi, l’annuncio, per stamattina, di un’altra conferenza stampa, stavolta del Presidente della Camera di Commercio di Catania Pietro Agen, con tutta la giunta. Insomma, “fuoco alle polveri”! O alle poltrone?
Nella sede dell’associazione degl industriali catanesi, Ivan Lo Bello (nella foto), con accanto il Presidente di Confindustria Catania Domenico Bonaccorsi di Reburdone, ha parlato ai giornalisti. Lo ha fatto –ha precisato in apertura- di fronte a quelle che ha definito “mistificazioni operate da alcuni soggetti, rispetto alle motivazioni vere e alle questioni che riguardano l’aeroporto” di queste ultime settimane. Lo Bello ha sottolineato l’esigenza che la politica stia lontana dalle scelte sull’aeroporto, infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del territorio catanese e di buona parte della Sicilia. Contro la politica, quindi, in primis contro la ventilata candidatura di Santo Castiglione, attuale Presidente dell’Autorità Portuale catanese, candidatura “non adeguata” secondo Lo Bello di fronte alla complessità dell’impegno in Sac, che alle viste ha ingenti impegni finanziari (si parla di circa 140 milioni di euro di investimenti) con progetti di sviluppo, fra cui la seconda pista. “Nulla da dire sulla persona” –che può “fare qualche altra cosa” ha detto Lo Bello in riferimento a Castiglione, ma non –sempre secondo il vicepresidente nazionale di Confindustria- il presidente della Sac.
“La preoccupazione mia –ha dichiarato Lo Bello- è proprio quella legata alla politica e ripeto farebbe bene il Presidente Agen a non affibbiare ad altri intenti politici che ha dimostrato di avere semplicemente col fatto che ha candidato per la politica Castiglione. Come farebbe bene il presidente Lombardo, quando ritornerà il commissario, a dimostrare di avere interesse nei confronti dello sviluppo economico di questo territorio e non di giocare una partita politica alle spalle della Sac”. Lo Bello ha fatto riferimento ad una “stagione” precedente nella gestione dell’aeroporto, ai tempi in cui Lombardo era presidente della provincia, caratterizzata –a suo dire- dal clientelismo. Nella lettura del vicepresidente di Confindustria, successivamente, con la gestione Mancini, questo sarebbe finito. Insomma, la politica sarebbe uscita da Fontanarossa, le clientele pure.
Nelle parole di Lo Bello, c’è stato apprezzamento –risultati alla mano- per l’amministrazione di Gaetano Mancini. E ora, dopo di lui? Ecco, una sorta di allarme sulle mire della politica. Che, nella ricostruzione di Lo Bello, vedrebbe un collegamento nel presidente Agen. “In occasione dell’assemblea che abbiamo tenuto ieri presso l’aeroporto –ha raccontato Lo Bello- giustamente la Camera di Commercio di Catania a propria tutela aveva indicato una lista di consiglieri, perché la governance dell’aeroporto pressuppone che almeno due giorni prima dell’assemblea bisogna depositare la lista dei consiglieri. Questa lista è stata definita integralmente dalla Camera di Commercio con esponenti delle categorie produttive della realtà di Catania. Intervenuto il commissariamento poi sospeso, il commissario indicato in quei due giorni aveva il potere di modificare le liste della Camera di Commercio. Si è limitato ad integrare la lista della Camera di Commercio con il presidente Arena, noto esponente della Camera di Commercio ex presidente e consigliere della Sac. Quindi, non mi sembra che sia stato un gesto di ostilità da parte del commissario nominato da Lombardo nella definizione della lista, lo dico perché devono smetterla di mistificare la realtà. La vicenda e il rapporto con la politica è nato all’inizio con un accordo sulla candidatura di Santo Castiglione e perdura ora.”
Insomma – diciamo noi- Agen vicino a Lombardo? Tanto “vicino” da subire un commissariamento? Chissà. E poi: perché non si è risposto alla recente proposta di Agen di un accordo fra le tre Camere di Commercio, Catania, Siracusa e Ragusa, per una soluzione lontana dalla politica ?
Ha detto Lo Bello: la Camera di Commercio di Siracusa non ha rapporti con la politica. E anche Confindustria –nella versione di Lo Bello- non ha rapporti con la politica. Chissà –aggiungiamo noi- forse anche nel governo regionale? Come, con due assessori (Venturi e Vecchio) di sua matrice? Che poi avvenga questo con un presidente della Regione con un’imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa potrebbe voler dire poco, visto che ancora non c’è nemmeno un rinvio a giudizio, ma abbinato alle parole incessanti di Lo Bello, vicepresidente nazionale di Confindustria e della sua “svolta” antimafiosa suonano forse un po’ poco coerenti?
Comunque, Lo Bello ha avuto parole “forti” verso Agen: “finisca di parlare –ha detto- di rapporti con la politica del sottoscritto o delle altre realtà , perché quando dice queste cose è un bugiardo”. Non a caso, Lo Bello ha altresì dichiarato che “il baluardo contro la politica sarà il sottoscritto”. Comunque, sullo sfondo ci sono anche le norme nuove del governo Monti in tema di “spending review”, che comportano una riduzione drastica dei consiglieri d’amministrazione e soluzioni “interne” degli enti pubblici che partecipano. In questo quadro, l’aeroporto può avere un consiglio a tre o a cinque. Inoltre, in questo quadro, l’amministratore delegato deve essere una persona di altissimo profilo.
Su questo tema si è soffermato Lo Bello, che ha aggiunto un passaggio sulla gestione Mancini (il presidente Sac uscente, ndr): “Io ho notato che l’ostilità nei confronti del presidente Mancini è nata, me lo hanno confermato anche i consiglieri di amministrazione, quando il presidente Mancini ha pensato che nel settore manutenzioni occorreva mettere in campo un global service, che avrebbe consentito circa un milione e mezzo, due di risparmi. Devo dire che da quel momento, sarà un caso e spero che sia un caso, perchè io spero sempre che le cose siano casuali e frutto di contingenze e non di volontà, però lo voglio segnalare perché su questo chiederò un’ispezione da parte della Sac, non c’è dubbio che nel momento in cui il presidente Mancini ha parlato di global service c’è stata una rivolta e un’ostilità nei suoi confronti che non sono riuscito a capire fino in fondo. Posso capire diciamo così gli interessi delle singole aziende interne al global service però c’è stata un’ostilità fortissima che poi si è potenziata ed è andata avanti”. Ha continuato poi Lo Bello che “va subito programmato con la Prefettura un protocollo di legalità sugli investimenti”. Antimafia, insomma.
E poi ne ha parlato sempre Lo Bello, con riferimento ad un articolo del “Sole24” di qualche giorno fa, (a proposito, il vicepresidente nazionale di Confindustria ha dichiarato che si tratta del “giornale di Confindustria ma non risponde al sottoscritto”), alla presenza nelle liste della Confcommercio della “Sud Trasporti” di Angelo Ercolano e della “Geotrans” di Enzo Ercolano. “Agen –ha detto lo Bello- ha dimenticato di dire che c’era anche una ditta individuale della sorella di Enzo Ercolano…”. Lo ha fatto –ha specificato- per la memoria storica, la storia di Catania, visto che si tratta di imprenditori incensurati.
Ha continuato Lo Bello: “mi ha sorpreso devo dire notevolmente la difesa, la veemenza con cui ha difeso (Agen, ndr) queste aziende. Quella difesa avrebbe dovuto, però, avere diciamo così un punto in più. Io ho spesso parlato di queste vicende, ho sempre premesso insomma che gli Ercolano della ‘Sud trasporti’ sono persone incensurate e quindi nessuna cosa. Ho sempre però rilevato che in questa città è notorio il fatto che un pezzo del sistema dei trasporti ha avuto in passato e credo abbia ancora rapporti molto forti con la criminalità organizzata. La difesa del Presidente Agen è una difesa diciamo così in qualche modo reticente, perché difende giustamente un suo associato, dicendo che è incensurato, rileva che il padre anche lui è incensurato, questo non lo so perché non sono un frequentatore di cartelle giudiziarie o di carichi pendenti, però omette una cosa abbastanza rilevante, perché le mie riflessioni sono riflessioni sempre storiche più ampie, non sulle singole persone, che se sono incensurate e non hanno problemi con la giustizia possono andare avanti”. Quindi, bisogna ricordarsi della “memoria”.
E quindi:” dobbiamo ricordarci che questi signori sono figli e nipoti di Pippo Ercolano, che ad oggi credo venga ritenuto da molti il vero capo di Cosa Nostra in questa città.” Certo, ha continuato il vicepresidente nazionale di Confindustria “non è reato chiamarsi Ercolano a Catania” come ha detto Pietro Agen, facendo –sempre Agen- analoga domanda retorica su un possibile cognome Santapaola che potrebbe eventualmente portare- di per sè- usando un paradosso- all’emigrazione dalla Sicilia.
“La cosa che avrebbe dovuto aggiungere il presidente Agen –ha aggiunto Lo Bello- rispetto a queste considerazioni che sono impeccabili è che un conto è un Santapaola svincolato, un conto sono dei nipoti di Ercolano o i figli di Ercolano. E’ mancato un pezzettino, cioè nel senso che in questo pezzettino si è dimenticato di dire che non si tratta di omonimi del buon Ercolano o parenti lontani, si tratta di persone che sono legate a quella famiglia, che fanno un’attività imprenditoriale, che sono incensurati…però io credo che anche per non prendere in giro la città bisogna collocare tutti in un contesto familiare molto stretto, ripeto senza muovere nessun rilevo a persone che sono incensurate, hanno tutto il diritto di fare attività. E ripeto questa difesa mi è sembrata diciamo così una difesa strana perché nessuno aveva messo in dubbio che si trattasse di realtà e però io credo che chiunque in questa città abbia il dovere di ricordare, per esempio, chi è stato Aldo Ercolano, fratello di Enzo Ercolano, di quali delitti si sia macchiato”. Il riferimento è arrivato: l’omicidio di Pippo Fava.
Confcommercio, a quanto ci risulta, ha sospeso, in occasione di un procedimento giudiziario, uno dei due imprenditori (Enzo Ercolano, poi assolto e attualmente incensurato), l’altro Ercolano è incensurato.
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