di iena “antibullo” Marco Benanti.
Lanfranco Zappalà, già candidato a sindaco di Catania ma fuori dal consiglio comunale da tempo, ha sbagliato. Le immagini della sua “ca….ta” in tema di rifiuti ha fatto il giro del web per tutta la giornata di oggi. Il personaggio è conosciuto: al di là della sua grammatica (e sintassi) “sofferta”, è un volto della politica catanese né migliore né peggiore di tanti altri. Ha avuto i suoi voti, è stato a lungo in consiglio comunale: ecco, ma chi lo ha votato in tutti questi anni? Insomma, stiamo parlando –in termini politici- di poco o nulla.
Comunque, di fronte alla “caduta” di Zappalà, come ha reagito il sindaco di Catania? Di fatto da influencer, insomma quasi da Chiara Ferragni, come ha dichiarato qualche giorno fa il leader dell’Mpa Raffaele Lombardo
Era opportuno? Era necessario? Ecco il post:
“Un ex qualcosa (non aggiungo altro), spesso pubblica video di discariche cittadine, chiedendo cosa stia facendo il Sindaco. Ho sempre precisato che noi bonifichiamo e controlliamo, ma rispetto alla dimensione del fenomeno non riusciamo a contenere queste criminali manifestazioni di degrado.
Mi sono sempre chiesto quanti, tra coloro che si lamentano, paghino i tributi e siano esenti da colpe. Oggi mi è giunto un video che ritrae questo “ex” mentre, dal suo Suv, abbandona tre grandi sacchi di rifiuti in una di queste improvvisate discariche.
Ho sempre preferito pesare le persone per come agiscono, più che per quel che dicono. Ma rispetto al complessivo degrado che ci stringe, abbiate il pudore di tacere, a meno che non siate cittadini modello.
La città siamo tutti noi. Non chiediamo agli altri di fare quel che noi non siamo in grado di fare.”
Insomma, il sindaco di Catania, il sindaco di una città che ha problemi gravi (e sui problemi gravi della città attendiamo sempre di quantificare il “fatturato amministrativo” di Trantino), trova il tempo di pensare e scrivere questo testo. Righe su righe per “moralizzare”, righe su righe per “salire” su un “pulpito” (quale?) e “indicare” alla “curva” dei suoi fan il “reprobo”, colui che che ha sbagliato. Niente male. Si direbbe, che eleganza, che stile…
Che dire: che ora per tutti coloro che non fanno parte della “curva plaudente”(per avere finora fatto cosa di rilievo?) è il “tempo della verifica” della coerenza? Potrebbe forse accadere che magari uno non si mette bene il casco mentre guida uno scooter o un motorino? E allora magari potrebbe scattare il…”video dell’incoerenza”? Che metodi, poi qualcuno dice che la matrice non si vede…
Anche perchè per salire –idealmente parlando- sul “pulpito della coerenza” – coerenza in senso lato- ci vogliono tante cose, magari anche la coerenza fra quello che si dice e quello che si fa. Vero. Ecco, allora, che il “Trantino influencer” –che usa in modo non proprio adeguato i social- potrebbe lui cominciare a pensare se dalle sue parti la coerenza è sempre vigente. Intelligenti pauca.
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