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Hai sostenuto o votato Michela Giuffrida? Più che indignarti dovresti vergognarti
Pubblicato il 28 Marzo 2021
Quanti ne stiamo vedendo in queste ore di indignati per l’abnorme aumento del compenso alla portavoce del presidente Nello Musumeci, Michela Giuffrida. Eh sì, perché mentre la crisi morde duro e in tanti in quest’ultimo anno hanno perso il lavoro o chiuso le proprie aziende e attività, il centrodestra siciliano (assieme a Italia Viva) non ha trovato nulla di più prioritario da fare che aumentare lo stipendio dell’ex eurodeputata del Pd da 60.000 a 160.000 euro.
Un volgare insulto ai cittadini di fronte al quale, comprensibilmente è montata l’indignazione generale. Tanto generale che ad indignarsi sono oggi persino quelli che Michela Giuffrida l’hanno votata, quelli che le hanno fatto campagna elettorale, o, peggio ancora, sostenuta alle ultime elezioni che, per fortuna, ha perso. Umberto Teghini, in una sua diretta, ha elencato i nomi di chi, all’assemblea regionale, ha votato l’aumento dello stipendio. Ma ci sarebbe un altro elenco da fare: l’elenco di quelli che avrebbero voluto riportarla al parlamento europeo, di quelli che l’hanno sdoganata nel Pd.
Perché se è vero che certa classe politica fa “ribrezzo”, è altrettanto vero che quella classe politica altro non è che lo specchio di chi li vota e sostiene. Ecco, a te che hai votato o sostenuto, magari per mero calcolo politico, Michela Giuffrida alle elezioni europee non è consentita l’indignazione. Dovresti solo guardarti allo specchio e sput… e vergognarti.
Ienesicule.
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