History Channel, Catania: Enzo Bianco inaugura presepio! Opera di Dio? No opera del podestà!


Pubblicato il 26 Dicembre 2016

di iena nella Città dei Balocchi marco benanti (fotomontaggio di Vincenzo Baiamonte)

Notizie clamorose arrivano dal Natale catanese. Il regimetto del podestà ha realizzato una delle sue(grandi opere): un presepio. Ed è subito inaugurazione!

Proprio ieri, al posto del Liotro, in piazza Duomo, per qualche minuto è stato possibile ammirare la magnifica realizzazione: un presepio. All’Evento sono giunti in tanti (amici del podestà): mancava, però, l’assessore alla viabilità Saro D’Agata. Pare che non abbia trovato la strada. 

Ed è subito inaugurazione!

Altri assessori e consiglieri comunali si sono in fretta cambiati d’abito: indossavano ancora quello del centrodestra. Un dettaglio. Ed è subito inaugurazione! 

Il podestà ha subito arringato i suoi, raccontando di tutti i suoi meriti. Dal bue all’asinello, dalla grotta ai regali dei Re Magi, Lui ha sottolineato il senso della sua Opera. Ed è subito inaugurazione!

In silenzio, i suoi hanno applaudito: in linea retta e in linea obliqua, a 45 gradi e a 90 gradi. E’ stato tutto un applauso. Ed è subito inaugurazione!

I dirigenti Massimi hanno reso omaggio al Capo, con  un sorriso d’ordinanza. Invece, altri, più libertari, hanno addirittura mosso le sopracciglia. Un segno di autonomia. Ed è subito inaugurazione!

Al momento della Nascita del Bambinello, poi, il “colpo da Maestro”:  l’Apparizione è stata seguita da un canto di Beatificazione sulle note di Carmen Consoli. Titolo: “voci bianche per Te”!

Ed è subito inaugurazione!

Retroscena: parrebbe che qualcuno abbia detto all’orecchio al podestà che il presepio non è Opera Sua, bensì ricordanza religiosa da ricondurre ad  un Essere Superiore. A questo, sembrerebbe che lo sprovveduto informatore sia stato subito allontanato. Ed è subito inaugurazione! 

In conclusione: dopo pochi minuti di inaugurazione, lo spettacolo è finito, con la scomparsa del presepio. Un miraggio? Uno spot? Un sogno? No, un modo di governare.

(Satira, ma la realtà è peggio)


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