History Channel, clamoroso! Catania dichiara guerra alla Francia: l’ambasciatore Marano ha già inoltrato la relativa dichiarazione al collega parigino!


Pubblicato il 19 Agosto 2015

A Palazzo degli Elefanti, il consiglio di guerra ha deliberato: le forze del complotto pluto-demo-giudaico-contro la “rivoluzione di primavera” non avranno la meglio!

Per ienesicule l’inviato a Palazzo dell’ “Agenzia Stefani”

Le forze della reazione l’avevano progettato per questa estate: approfittando del Ferragosto hanno scatenato un’azione a base di “fango&seltz” su Catania e sulla sua travolgente “Rivoluzione di Primavera”, diretta dalle Altezze della città popolare e progressista. Da Parigi, i “nidi della Reazione”, appostati dentro la stampa borghese e controrivoluzionaria, hanno tentato di colpire il “cuore” del “cambiamento”, insinuando fragilità e problemi assolutamente inesistenti (la fonte Topolino ha confermato al riguardo).

Ma la Direzione della “Rivoluzione di Primavera” ha reagito da par suo: con ferrea determinazione e mano forte. Fortissima. L’ambasciatore Marano è stato subito incaricato di consegnare, vestendo il Sacco di Sant’Agata, nelle mani del suo collega parigino la dichiarazione di guerra. Il conflitto  è fra “democrazia e reazione, fra verità e menzogna, fra realtà e propaganda” (la fonte Pluto ha confermato). Una guerra di civiltà, insomma!

Il Podestà di Catania ha convocato immediatamente il Consiglio di Guerra: ha aperto i lavori il Ministro della Guerra Condivisa Orazio Licandro. Nessuna remora, nessun indugio: “guerra teatroproletaria alla guerra capitalreazionaria!” Anche i lampadari (gentilmente offerti in comodato d’uso dalla “Multiservizi”) hanno tremato al suono della voce del Ministro! Un vero duro. Dalla testa ai piedi. Qualcuno ha chiesto del Capo Supremo dell’Armata Rossa, Leone Trotsky, ma subito Licando ha risposto: “Leone? Hic sunt Leones!” (la fonte Minni ha confermato)

Ha mostrato, invece, un qualche malumore, per essere arrivato in ritardo al Consiglio, il Ministro alla Mobilità Incerta Rosario D’Agata: “avevo già la mappa per arrivare qui, ma qualcuno me l’ha cambiata. E non ho trovato la strada. Qui, qualcuno rema contro sul serio. Le forze della Reazione s’insinuano anche qui dentro. Voglio i nomi, i nomi, e anche i cognomi”. Sembra che l’indiziato numero uno sia tale Berretta-Ciano (“Ciano? O Cinzano?”-si è chiesto improvvisamente, in soprassassalto di sonno, il Ministro Sdirrubbacantunera -per i non catanesi, abbatticantonera, ndr- Luigi Bosco, che aveva pensato alla “pausa cena”): comunque le ricerche di Berretta-Ciano sono già cominciate.Che sia in qualche modo a rischio?

La straordinaria riunione è andata avanti con petizioni di principio e altre frasi d’occasione: “mi immolo per la Causa!” –ha dichiarato il Ministro alla Scuola Popolare Valentina Scialfa. E perché? Perché il Consiglio le aveva chiesto di sacrificarsi, trasformandosi in “un’arma di distrazione di massa”. Erotica! Pardon Eroica! Al suo fianco anche il Ministro del Commercio Alla Norma Angela Mazzola: “mi sacrifico pure io. A settembre vado via!”.

Ad un certo punto, è intervenuto, con piglio virile, Il Ministro della Produzione e/o del Cemento Salvo Di Salvo che ha posto una rivendicazione forte: “qui ci vogliono almeno due posti. Per fare la guerra, s’intende”. Subito, è stato allertato il Presidente di “Multiservizi” Michele Giorgianni il quale ha risposto: “c’è crisi, al massimo possiamo dare una lapa con ‘na cuddina’ (per i non catanesi, una motoape con tubo per l’acqua da giardinaggio, ndr).”

Il bilancio di guerra sarà curato dal Ministero dei Conti e dei Marchesi Giuseppe Girlando che ha subito comunque messo le mani avanti: “siamo senza soldi, il Reazionario Stancanelli ha fatto il solito gioco. Quello che conosciamo pure noi.” Quale? Tre sette, tre sette, tre sette, meglio noto come “gioco delle tre carte”. A risollevare subito gli animi è arrivato il Ministro Alla Successione Marco Consoli che ha affermato: “i francesi li conosco bene, mi hanno impedito di diventare avvocato. La rivincita, però, si avvicina”.

“E Vittoria Sia!”: hanno esclamato tutti, allora! Il Podestà Enzo Bianco, Ministro Supremo di tutte le Forze Rivoluzionarie Primaverili, ha lanciato lo slogan del conflitto: “Per adesso Parigi, domani Londra. Perfida Albione stiamo arrivando!”

 

 

 


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