di iena mascellare
C’è di mezzo la fedeltà al partito. Che viene prima di tutto, persino prima della pagnotta. Come disse il “Migliore” Palmiro Togliatti ( n. 8 dell’agosto 1936 de “Lo Stato Operaio”-rivista teorica del PCd’I- in “Per la salvezza dell’Italia, riconciliazione del popolo italiano!”, firmato da tutti i principali dirigenti comunisti, con Togliatti primo firmatario):
“noi comunisti facciamo nostro il programma fascista del 1919, che è un programma di pace, di libertà, di difesa degli interessi dei lavoratori, e vi diciamo: lottiamo uniti per la realizzazione di questo programma… Fascisti della vecchia guardia! Giovani fascisti! Noi proclamiamo che siamo disposti a combattere insieme a voi ed a tutto il popolo italiano per la realizzazione del programma fascista del 1919, e per ogni rivendicazione che esprima un interesse immediato, particolare o generale, dei lavoratori e del popolo italiano. Siamo disposti a lottare con chiunque voglia davvero battersi contro il pugno di parassiti che dissangua ed opprime la Nazione e contro quei gerarchi che li servono… Solo la unione fraterna del popolo italiano, raggiunta attraverso la riconciliazione tra fascisti e non fascisti, potrà abbattere la potenza dei pescicani nel nostro paese e potrà strappare le promesse che per molti anni sono state fatte alle masse popolari e che non sono state mantenute. Sono questi grandi magnati del capitale che impediscono l’unione del nostro popolo, mettendo fascisti e antifascisti gli uni contro gli altri, per sfruttarci tutti con maggiore libertà.”
Ecco sulla base di questo storico Appello, sembra proprio che oggi i gruppi dirigenti del Pd abbiano deciso, autonomamente, ovvero dopo una telefonata a Palazzo degli Elefanti e una alla Camera del Lavoro, di darsi appuntamento–tutti o quasi- alle 20, davanti alla Chiesa di S. Maria della Guardia, in via Umberto per l’Evento (vedi Evento Facebook, “Pd in Camicia Nera”). Quale? La Messa in onore di S. E. il Cavaliere Benito Mussolini.
Un uomo che ricorda solo tanto il loro (lo dicono anche i familiari del già Duce) Leader Matteo Renzi da Firenze, un tipo democraticamente convincente: infatti, è un cazzaro, ma democratico, mica è Berlusconi. E questo per il “popolo della sinistra” (compresi quelli che sono “contro” a parole, ma poi sotto sotto stanno uniti, tutti uniti) fa davvero la differenza.
Parrebbe, comunque, che alla cerimonia non sia stato invitato il gruppo che fa riferimento a Giuseppe Berretta: il consigliere Niccolò Notarbartolo ha già presentato un’interpellanza. E l’assessore comunale Giuseppe Girlando –pare- abbia già presentato, in risposta, una querela. Ma democraticamente.
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