I carabinieri della stazione di Piazza Dante (Ct) scovano 7 kg di cocaina nascosti all’interno di uno zaino tra i rifiuti


Pubblicato il 07 Aprile 2025

comunicato stampa

Nel pomeriggio di qualche giorno fa, nel quartiere San Cristoforo, i Carabinieri della Stazione di Piazza Dante, impegnati in un servizio di controllo del territorio, hanno rinvenuto e sequestrato uno zaino contenente circa 7 chilogrammi di cocaina, suddivisa in otto panetti. Lo stupefacente era destinato con ogni probabilità alla successiva immissione nel mercato locale dello spaccio.

Il ritrovamento è avvenuto durante un’attività di perlustrazione in una zona interna del quartiere, condotta nell’ambito di un servizio mirato alla prevenzione e repressione dei reati legati al traffico di sostanze stupefacenti e alle armi.

In particolare, i militari hanno notato uno zaino, apparentemente in ottime condizioni, appoggiato vicino a un cumulo di rifiuti in una via secondaria del quartiere.

Sebbene parzialmente occultato, la presenza dell’oggetto, appariva chiaramente fuori contesto e non coerente con l’ambiente circostante, pertanto ha attirato l’attenzione dell’equipaggio della Stazione.

L’intuizione, dei militari dell’Arma, è frutto anche della conoscenza approfondita del territorio e delle dinamiche criminali locali, maturata nel tempo attraverso interventi analoghi.

Tra questi, l’ultimo in ordine di tempo è il sequestro effettuato dagli investigatori del Nucleo Investigativo di Catania, a San Cristoforo nella metà di febbraio del 2025, quando furono recuperati 250 chilogrammi di marijuana nascosti in sacchi dell’immondizia tra materiale di risulta, un’operazione che si colloca tra le più rilevanti degli ultimi mesi per quantità e modalità di occultamento.

A questo si aggiungono altri sequestri fatti dai Carabinieri di Catania, ritenuti tra i più significativi degli ultimi anni, come quelli avvenuti nel marzo del 2022, sempre a San Cristoforo, quando sono stati rinvenuti, all’interno di un appartamento apparentemente abbandonato in via Bianchi, due borsoni contenenti un fucile mitragliatore AK-47 Kalashnikov, un mitragliatore calibro 9 con silenziatore, un fucile lanciagranate con sei proiettili, una pistola Benelli Army, numerose munizioni, un giubbotto antiproiettile, un passamontagna e nove ordigni esplosivi artigianali.

In quello stesso periodo, in un parcheggio nei pressi di un centro commerciale, fu trovata una valigetta occultata sotto alcuni sacchi di rifiuti contenente un’altra pistola Benelli calibro 9 priva di matricola e circa 300 cartucce di vario calibro.

Infine, nelle adiacenze di un edificio scolastico, venne rinvenuto un borsone con un mitra AK-47 Kalashnikov, un fucile a pompa, una pistola calibro 38 con matricola abrasa, sessantotto cartucce, un puntatore laser e tre ordigni artigianali.

Tutti questi episodi hanno contribuito a consolidare nei militari la consapevolezza di una modalità operativa che sta prendendo piede nel traffico illecito, non solo di sostanze stupefacenti, ma anche di armi ed esplosivi, e che consiste nell’abbandonare temporaneamente il materiale in luoghi isolati, tra i rifiuti, materiali di risulta o in edifici dismessi, per poi recuperarlo in un secondo momento, riducendo il rischio di essere intercettati durante il trasporto o colti in flagranza.

Una volta individuato lo zaino, quindi, gli investigatori hanno attivato i protocolli di sicurezza, facendo intervenire, per il tramite della Centrale Operativa di Catania, una squadra del Nucleo Artificieri del Comando Provinciale.

Solo dopo il nulla osta degli specialisti, i militari hanno proceduto all’apertura dello zaino, rinvenendo gli 8 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 7 chilogrammi, immediatamente sottoposti a sequestro.

In base alle stime ed alla purezza della sostanza, la droga avrebbe potuto fruttare oltre 2 milioni e mezzo di euro una volta suddivisa in dosi e immessa sul mercato dello spaccio.

Il sequestro rappresenta un colpo importante all’economia criminale legata al traffico di droga nel territorio catanese. Sono in corso approfondimenti investigativi, anche con il supporto dei reparti specializzati dell’Arma, per individuare i responsabili e ricostruire la rete di approvvigionamento dello stupefacente.


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