(nella foto, “Narciso” di Caravaggio)
Mostrare, apparire e recitare: sono questi gli imperativi categorici di chi fa politica per conquistare e detenere il potere anche a discapito degli interessi generali. Cosicché, in tal modo, si vive nell’assoluta scissione tra le idee espresse in parole e l’agire concreto in opere. In via generale e astratta si descrive un soggetto ipotetico che sostanzia la sua ascesa al potere utilizzando a pieni mani l’analisi e lo studio continuo, ossessivo e pervasivo del contesto sociale. In tale maniera questa ipotetica figura antropologica suggerisce,formula e declama, per poi passare all’azione magari facendo esattamente l’opposto di quel che predica. Accade spesso a coloro che vogliono cambiare il mondo e alla fine risultano inconcludenti cambiando soltanto se stessi.
Nella realtà abbiamo un’infinita categoria di personalità politiche (affaristi ,opportunisti, voltagabbana, cinici, bugiardi e tanto altro), ma la figura in questione contiene tutte queste serie di identità aggiungendone quella che sembra la più pericolosa , ovverosia, l’affabulazione oratoria e retorica, densa di parole roboanti e inutili prediche. Si finge naturalmente di essere competente su tutto, scrive libelli, articoli settimanali, parla ai giovani, organizza attività ,si rivolge al nuovismo e gira in lungo e largo il Paese per promuovere il proprio pensiero inesplicabile, immenso e infinito. Si mostra, appare e recita il ruolo di liberal progressista o conservatore tradizionalista rispettoso dei diritti individuali e sociali ma, poi, nella coscienza recondita nasconde segreti (pubblici o privati) inconfessabili e pesanti.
L’unico interesse che lo anima è quello di manifestare a sé e agli altri la propria esistenza e ricercare sempre e comunque il potere. Adora solo gli applausi smodati e il consenso cieco, non ascoltando o facendo finta di ascoltare l’interlocutore, è prettamente autoreferenziale, prova fastidio chi usa un linguaggio onesto e schietto, ma predilige di accompagnarsi con personaggi equivoci e intrallazzatori. Il suo iperattivismo giova così a coprire tutto il danno che produce quotidianamente con il ridondante campionario delle fragilità psicotiche protese a nascondere le scarse convinzioni di cui è avvolto. In fondo tutto ciò serve ad appagare il narcisismo politico che ricerca con l’approvazione e l’esaltazione del proprio ipertrofico e debole ego che sopravvive nutrendosi del piacere di avere sudditi sciocchi e ubbidienti ai propri piedi.
Rosario Sorace.
Domenica 2 febbraio alle ore 19,30 nel salone Bellini di palazzo degli elefanti, alla presenza…
Il segretario provinciale Avv. Piero Lipera, d’intesa con il segretario nazionale, Totò Cuffaro, su proposta del coordinatore di collegio, Nicola Gangemi,…
“La Cgil di Catania continuerà a lavorare attivamente affinché i cittadini votino “sì” ai cinque…
La nuova produzione del TSC, insieme a Fondazione Teatro di Roma e Teatro Vittorio Emanuele di Messina,…
La consigliera comunale Simona Latino aderisce al Mpa. Catanese, docente specializzata nelle attività didattiche di…
La formazione giallorossoblu cede, sul campo dell’Asd Nebros, nella terza giornata del girone di ritorno…