Catania

I RIMEDI PER CATANIA: LO STATO DELL’ARTE DAL MIO PUNTO DI VISTA( SPERANDO CHE QUALCUNO POSSA TRARRE QUALCHE SPUNTO)

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di Luigi Bosco (da sua bacheca facebook)

Oggi Facebook mi ha riproposto questo mio intervento di quattro anni fa, che aggiornava un mio precedente intervento sullo stesso tema.Alla luce del tempo passato, ritengo opportuno fare qualche riflessione sulle cose che sono state fatte e, soprattutto su quello che non si è fatto in questi ultimi anni a Catania.È stata fatta la gara per il collettore B ( finanziamento ottenuto durante il mio assessorato lavori pubblici ( giunta Bianco), a tutela di Monte Po e dell’area in prossimità del Garibaldi Nesima.È stato mandato in gara l’interramento della ferrovia a Bicocca, fortemente sostenuto da me e Bianco, necessario per la realizzazione della nuova pista aeroportuale.Ma questo appalto, con una Amministrazione attenta e adeguata, avrebbe dovuto essere accompagnato contestualmente dall’inizio dei lavori della nuova pista, per raggiungerne nel più breve tempo possibile l’operatività, data la rilevanza economica dell’operazione.Purtroppo in tutti gli altri campi il silenzio assoluto.

Zero in prevenzione sismica ( le verifiche preliminari alla valutazione della vulnerabilità sismica, effettuate su numerose scuole durante il mio assessorato, sono state tenute colpevolmente nel cassetto).Zero in sistema fognario e impianto di depurazione, con le relative conseguenze igieniche e con il nostro meraviglioso mare inquinato (vale la pena ricordare che al gennaio 2016 tutti i progetti erano all’Urega, per le gare d’appalto, con un importo complessivo superiore ai 400 milioni di euro.Zero nel miglioramento della mobilità.

Zero nel l’interramento della stazione centrale ( neanche un piccolo sforzo per realizzare un collegamento protetto tra la stazione centrale Rfi e la stazione della metropolitana di piazza Giovanni XXIII).Zero, a meno del collettore B, nella protezione dal rischio idraulico e geotecnico.

Zero nel completamento della condotta per il riuso delle acque depurate, che avrebbe dato una boccata di ossigeno ai nostri agricoltori.

Zero per la perdita della possibilità di realizzare il museo egizio.Zero nei quartieri periferici.E così via, si potrebbero citare tante altre cose

.Poi, nelle azioni che avrebbero potuto avere un sincero apprezzamento da parte mia, un disastro!!L’aborto di viale Alcide de Gasperi potrebbe procurare un danno irreversibile alla nostra città ( auguro che ci sia un ripensamento e si possa ritornare alla più corretta proposta progettuale precedente).Le piste ciclabili realizzate, in maniera pericolosamente ingombrante, su arterie che fanno parte del sistema di protezione civile della nostra città, sperando che siano state effettuate quanto meno le verifiche  idrauliche.

Le pedonalizzazioni, apprezzabili come concetto, ma realizzate senza una adeguata concertazione con i residenti e gli operatori economici, ed in assenza di realizzazione di sistemi di accesso integrativi e di idonei parcheggi nelle vicinanze.Ci sarebbe tanto altro da dire, ma al momento mi fermo qui. PERÒ DESIDERO CITARE QUALCOSA CHE HO APPREZZATO SINCERAMENTE : LE DIMOSTRAZIONI PRATICHE DEL SINDACO SULLE MODALITÀ DI CONFERIMENTO DELLA SPAZZATURA.PECCATO. SE CI AVESSE PENSATO PRIMA SI SAREBBERO POTUTI RISPARMIARE 150 MILA EURO DI CAMPAGNA PUBBLICITARIA CHE, AD ESEMPIO, AVREBBERO POTUTO ESSERE DESTINATI A FARE LE VERIFICHE DI VULNERABILITÀ SISMICA DI SEI SCUOLE CATANESI.HO SINCERAMENTE APPREZZATO LA QUALITÀ DELLA SISTEMAZIONE ESTERNA DEL PARCHEGGIO DI PIAZZA RAFFAELLO SANZIO E L’APPALTO PER IL RECUPERO DEL PALAZZO DELLO SPORT DI NESIMA .******************************
CATANIA: PREGI, DIFETTI E RIMEDI.I PREGIL’ esperienza di amministratore della città di Catania, tra il 2013 e il 2017, mi ha consentito di approfondire la conoscenza della nostra città, di apprezzarne le qualità, di valutarne le criticità e di suggerire le soluzioni per mitigare queste ultime

.Alcune di queste azioni erano state intraprese, ma purtroppo non hanno potuto avere la necessaria continuità per la discontinuità amministrativa. Catania ha pregi architettonici straordinari, con il suo splendido Barocco, affiancato da pregevoli costruzioni In stile Liberty. Ha una delle Università più antiche del mondo, il teatro Massimo Bellini testimone di una eccellente tradizione musicale. Ha delle risorse enogastronomiche riconosciute e ricercate dai turisti di tutto il mondo.Ha una posizione geografica particolare,

baricentrica tra il polo turistico di Taormina e quello di Siracusa e della val di Noto. È bagnata dal mare con le sue splendide coste, a nord laviche  e a sud sabbiose. E si trova soprattutto ai piedi dell’Etna, sicuramente uno dei siti turistici più importanti del pianeta. Anche dal punto di vista infrastrutturale Catania non è messa male. È dotata di un importante aeroporto, di un porto e di una stazione ferroviaria. Qualcuno ha affermato che il triangolo ottenuto congiungendo i baricentri delle tre infrastrutture ha la superficie minore rispetto a quella di tutte le altre importanti città dotate di analoghe infrastrutture. E questa ovviamente è una risorsa importante. È dotata di una significativa rete di metropolitana. È collegata con autostrade con Messina ,Siracusa e Palermo. Infine metterei in conto la grande operosità e la capacità di resilienza dei catanesi .Alcuni di questi pregi potrebbero fare di Catania una località turistica, commerciale e industriale di primo livello assoluto, se non fossero inficiati dai difetti in seguito citati. I DIFETTI Catania è soggetta, oltre che al rischio vulcanico, ad un fortissimo rischio sismico. Tale rischio deriva dall’elevata sismicità dell’area, che comporta eventi sismici catastrofici con periodi di ritorno ogni 300-500 anni (l’ultimo fu nel 1693, 327 anni fa).Tale elevata sismicità è accompagnata dalla vulnerabilità dei suoi edifici che essendo stati costruiti nella quasi totalità prima del riconoscimento legale della forte sismicità dell’area, sono privi delle risorse che consentono la salvaguardia della vita umana.Secondo alcuni studi un severo evento sismico potrebbe provocare oltre 150000 morti nella sola Catania.Catania ha una situazione complessa rispetto ad eventi Meteorologici significativi.

Particolarmente delicata è la situazione nell’area di Santa Maria Goretti in adiacenza al torrente Forcile, nell’area bassa di monte Po e nella contigua area industriale di Misterbianco, nelle aree sottese ai bacìni pedemontani ,per le quali via Etnea ,durante fortissime precipitazioni,rischia di diventare una sorta di collettore fluviale. Catania ha una situazione complessa relativamente al problema della mobilità,a causa del forte impatto dei pendolari automobilistici. Catania ha grosse criticità per quanto riguarda la situazione degli scarichi fognari ,soprattutto in alcuni quartieri periferici, come ad esempio San Giorgio,e per la depurazione.delle acque.

Lo splendido mare risulta così poco fruibile, inquinato dagli scarichi non depurati. Situazione critica anche per quanto riguarda la capacità di un corretto smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Mi riferisco soprattutto all’incapacità di realizzare un efficiente sistema di raccolta differenziata e a quella del territorio di dotarsi di un sistema evoluto di termovalorizzatori, l’unico, a mio avviso, che può risolvere definitivamente il gravoso problema delle discariche .Infine eccessivo degrado ,soprattutto nei quartieri periferici. Il degrado sociale, caratterizzato da una evasione scolastica media superiore al 25%, l’emergenza abitativa e la mancanza di reali opportunità lavorative creano un serbatoio significativo di potenziale manovalanza per la malavita. In più occasioni mi è capitato di dire come alcune di queste criticità catanesi derivino dal fatto che ,mentre negli anni ‘70 a Catania erano residenti 400.000 abitanti e meno di 100.000 risiedevano nei paesi pedemontani, oggi sono 300.000 i residenti a Catania e circa 500.000 i residenti nei comuni limitrofi. Questo ha comportato problemi di traffico (pendolarismo, a volte anche della spazzatura ), di alluvioni, per effetto dell’eccessiva cementificazione dei comuni pedemontani, aggravata dalle variazioni climatiche ed ha contribuito anche all’incremento del deficit economico dell’amministrazione catanese, che eroga servizi al doppio della propria popolazione residente e riceve le tasse dalla metà’. Infine Catania è una città sul mare che tuttavia nella sua zona centrale è privata dal contatto con il mare dalla cintura ferroviaria.

RIMEDI COSA È STATO FATTO,COSA C’È DA FARE La vulnerabilità sismica di Catania è senza dubbio, a mio avviso, il problema che con priorità assoluta bisogna affrontare.

Sarà un impegno gravoso, i cui risultati saranno conseguiti a medio e lungo termine.(20-30 anni). Ma ogni passo avanti salverà delle vite umane. Per quanto riguarda il patrimonio edilizio privato oggi bisogna cogliere le opportunità offerte dal sisma bonus, ma soprattutto bisognerebbe puntare ad una legge speciale per il sud-est della Sicilia.

Per il patrimonio pubblico, a partire da Scuole e Ospedali, bisogna partire con le valutazioni di vulnerabilità sismica. Queste saranno in grado di fornire utili indicazioni sulle priorità  degli interventi. Massima priorità agli edifici con maggiore vulnerabilità,e poi a seguire tutti gli altri, avendo pure il coraggio di ricorrere, quando necessario, alla demolizione e ricostruzione.Per quanto mi risulta, dopo gli studi di vulnerabilità eseguiti durante il mio assessorato, tutto è fermo. Ci comportiamo come gli struzzi che, davanti al pericolo, mettono la testa sotto la sabbia.Per quanto riguarda il rischio alluvioni, Catania si è dotata di un importante canale di gronda. Il canale ha la capacità di raccogliere le acque piovane pedemontane e le può convogliare a mare.

Il problema è che le acque pedemontane devono essere raccolte ,a cura dei rispettivi comuni, e convogliate nel canale di gronda. In alternativa si riverseranno su via Etnea .L’amministrazione dovrà motivare i comuni a monte a completare la realizzazione dei loro progetti fognari. In altri interventi più specialistici ho indicato una strategia complessiva da adottare. Per Santa Maria Goretti c’erano due possibilità. Una era legata ai Prusst. Il proprietario di uno dei progetti, un centro congressi nei pressi dell’aeroporto, proprietario di vaste aree subito a monte di Santa Maria Goretti, avrebbe potuto fornire ampie aree di terreno da utilizzare come vasche di compensazione in caso di forti precipitazioni, a costo zero per il comune, per evitare l’esondazione del Forcile.In alternativa esiste un progetto esecutivo, di poco più di 5 milioni, giacente alla Regione siciliana, fatto predisporre durante il mio assessorato, per il pompaggio delle acque eccessive verso il mare. È necessario che l’amministrazione solleciti pressantemente l’iter autorizzativo alla regione. È in gioco la sicurezza di un intero villaggio.

Per quanto riguarda la zona monte Po bassa ,durante il mio assessorato è stato redatto il progetto di completamento del cosiddetto Collettore B, con relativo finanziamento (50 milioni circa). Anche su questo l’amministrazione deve fare pressing alla Regione per arrivare in tempi brevi all’appalto dei lavori. ( la storia della realizzazione della prima parte del collettore B, nei primi anni 2000, meriterebbe un capitolo a parte relativamente a come non si devono fare le opere).Infine ,alla luce dei cambiamenti climatici e dell’impossibilità di prevedere con largo anticipo alcune situazioni di allerta meteo, la città si dovrebbe dotare di sistemi di comunicazione istantanea delle situazioni di eventuali pericolo.Durante il mio assessorato si era in dirittura di arrivo su questo campo. Per quanto riguarda la mobilità ed il traffico a Catania ,premesso che una soluzione complessiva al problema va cercata in una rivisitazione urbanistica dell’area metropolitana con una dislocazione dei principali poli attrattori di traffico, confluiscono tre grandi direttrici. Da Ovest ( Misterbianco, Paternò, etc.), da Nord(comuni pedemontani),dalla fascia jonica. Per la prima direttrice la metropolitana comincia ad avere ed avrà sempre più una importante funzione di drenaggio. Per la terza la ferrovia, completato il raddoppio del binario ,potrà avere una analoga funzione, se la Regione, nel contratto di servizio con Trenitalia sarà in grado di imporre un ‘adeguata frequenza ( durante il mio assessorato regionale si stava per siglare un contratto che prevedeva un treno ogni mezz’ora, quasi una metropolitana).

È più delicata la seconda direttrice, quella dai paesi pedemontani. Io avevo suggerito l’adozione di una linea aerea leggera gommata, con un primo stralcio costituito da un percorso circolare continuo: parcheggio Santa Sofia ,Policlinico, Cittadella Universitaria, Stazione Milo, e ritorno secondo un percorso ellittico (costo prevedibile circa 40 milioni di euro).Il tutto accompagnato dalla possibilità di un biglietto integrato unico ( Trenitalia, metropolitana, Amt, linea aerea).Un breve flash  sulla depurazione e sui rifiuti. A gennaio 2016 Catania aveva mandato all’Urega per la gara d’appalto il progetto dell’impianto di depurazione e delle reti fognarie, con relativo finanziamento acquisito di circa 400milioni di euro. Purtroppo l’adozione immediatamente successiva della legge 50 del 2016 bloccò la gara perché non era più possibile procedere con il sistema dell’appalto integrato. Una bella fregatura per Catania che ancora arranca per arrivare all’appalto e che invece oggi avrebbe già avuto il mare pulito e San Giorgio libera dalle fogne a cielo aperto).Per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani, a mio avviso c’è una sola soluzione, per evitare di essere sommersi dalla spazzatura :Puntare sull’azione combinata di raccolta differenziata e termovalorizzatori dell’ultima generazione.

Altre opere su cui puntare sono l’interramento della stazione centrale  e del tratto ferroviario a partire da piazza Europa fin oltre il porto.( bisogna fare pressing su Rfi per accelerare la realizzazione di un progetto già condiviso, e il completamento di via Alcide de Gasperi . Queste due opere consentiranno ai catanesi di riappropriarsi del rapporto con il mare.Infine, interramento della ferrovia a Bicocca, per consentire la realizzazione della seconda pista aeroportuale,che farà diventare l’aeroporto di Catania un aeroporto da 20 milioni di passeggeri l’anno.

Tante cose ci sarebbero ancora da dire e da fare. Al momento mi fermo qui, suggerendo all’amministrazione di realizzare una gradonata di collegamento tra il parcheggio della Stazione di Ognina e piazza Mancini Battaglia. Questo ,quasi a costo zero, potrà consentire di liberare la bellissima Piazza, dalla marea di auto parcheggiate. Infine la realizzazione di tutte queste opere ,oltre a creare le condizioni di una città maggiormente attrattiva, accrescendo le potenzialità occupazionali, costituisce essa stessa occasione di opportunità lavorative, liberando tanti giovani dal rischio di cadere nella rete della malavita.

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Iene Sicule

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