di Fabio Cantarella, iena delle iene
Adesso c’è il giudice e la data. Sarà la dottoressa Marina Rizza a tenere l’udienza preliminare che segue all’imputazione coatta per concorso esterno all’associazione mafiosa e voto di scambio aggravato disposta dal Gip Luigi Barone a carico del governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, e di suo fratello Angelo, parlamentare nazionale. La data fissata per l’udienza è invece quella del 9 maggio prossimo, giorno in cui, come aveva annunciato in esclusiva a ienesicule, il presidente della Regione Siciliana potrebbe personalmente presentarsi in aula a Catania “per smontare punto per punto il castello di carte che non si regge neppure in piedi da solo“. Così aveva dichiarato nel corso di una nostra esclusiva intervista.
Ricordiamo che il dott. Barone nel disporre con ordinanza l’imputazione coatta aveva ritenuto di discostarsi dalle tesi della Procura delle Repubblica di Catani che, ancora una volta, aveva chiesto l’archiviazione del procedimento per l’impossibilità di sostenere l’accusa in giudizio anche alla luce dei ‘paletti’ posti dall’arcinota sentenza d’assoluzione dell’ex ministro Calogero Mannino emessa dalla Corte di Cassazione.
Resta ancora incertezza su chi sarà a rappresentare la Procura in giudizio: saranno ancora i due procuratori aggiunti, Carmelo Zuccaro e Michelangelo Patanè, che, dopo l’avocazione del fascicolo, avevano richiesto l’archiviazione discostandosi dall’orientamento dei colleghi che in precedenza erano titolari del fascicolo (i dottori Giuseppe Gennaro, Antonino Fanara, Agata Santonocito e Iole Boscarino)? Fuori dal Palazzo di Giustizia, qualche avvocato che ha seguito appassionato il procedimento ‘Iblis’ sin dalla sua genesi, fantastica non escludendo che possa essere il procuratore capo in persona, Giovanni Salvi, a presenziare all’udienza di giorno nove maggio nel corso della quale la Procura dovrà formulare l’imputazione coatta per concorso esterno. In questo caso Giovanni Salvi e Raffaele Lombardo potrebbero trovarsi l’uno di fronte all’altro per la prima volta. Un’ ipotesi che noi escludiamo, ritenendo, invece, che ad andare in aula per rappresentare la Procura di Catania, e quindi l’Accusa, saranno ancora gli aggiunti Michelangelo Patanè e Carmelo Zuccaro, che conoscono benissimo tutte le carte e le tappe del procedimento per averlo seguito sin dall’origine.
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