SINDACO, CHI STA FACENNU?
Diamo a Cesare quel che è di Cesare (e dei suoi accoliti): a Catania, mancava solo la fanfara, per la consegna dei lavori del nuovo museo dell’Etna. Al posto dell’ospedale “Vittorio Emanuele”, in via Plebiscito, quartiere di San Cristoforo. Una celebrazione collettiva. Gli diciamo bravi?
No, mettiamo assieme delle coincidenze: nella stessa area ex “Vittorio Emanuele” sono stati “smontati” altri nosocomi: dal “S. Marta” al “S. Bambino”. Resta solo il “Garibaldi centro”. Per il resto, l’utenza deve andare al Policlinico. L’Università ringrazia.
Ringrazia anche perché dall’operazione “Museo dell’Etna” spuntano 600 alloggi. Niente male. Prima “’a manicula”, dicono i catanesi “furbi”. Sorte analoga o quasi per il “S.Bambino”. Mi raccomando: tutto merito del governo Musumeci. E tutto per gli studenti, si racconta.
E siccome le coincidenze non mancano mai, ne troviamo un’altra: una bella fermata di metropolitana vicino all’ex ospedale di via Plebiscito. Naturalmente, da celebrare. Per questo e altro, non mancano mai i “corifei mediatici”.
Insomma, dove c’è “governo regionale” c’è…”casa” per l’Università di Catania e la sua “epopea civile”.
Sindaco, la “Catania Bene” è sempre uno spettacolo vivente, in cui il protagonista che manca è sempre o quasi il rispetto per l’Intelligenza.
Intelligenti pauca.
Iena Marco Benanti.
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