Al Leonardo Da Vinci, i rossazzurri piegano il Gela per 88-67 foto di Romano Lazzara. ALFA BASKET CATANIA 88 GELA BASKET 67 Alfa: Valastro, Gatta 12, Drigo 6, Torrisi 5, D’Aquino, Budrys 14, D’Augusta Perna, Patanè 14, Pappalardo 4, Janjusevic, Barbakadze 8, Abramo 25. All. Zečević. Gela: Musikic ne, V. Bernardo 3, Stanic 10, Julakidze, […]
IENARUBRICA, Trantino “il duro coi Signor Nessuno” diventa “agnellino” sugli “interessi forti” del Porto: è frattura politica con il consiglio comunale
Pubblicato il 28 Gennaio 2024
Un sindaco postmissino, nulla di più: forte con i deboli, debole con i forti.
In linea con parte della sua tradizione politica (“inflessibili con i morti di fame, tolleranti o complici con i forti”) il sindaco di Catania Trantino, al suo primo vero “scoglio” politico, prende una posizione…”pilatesca” o meglio di non opposizione. Mentre il consiglio comunale, sullo stesso tema, ha votato una mozione fortemente critica e la maggioranza si è espressa -quasi unitariamente- a favore. Unico astenuto un esponente della sua lista… Risultato? Sul Porto una “frattura politica” con il consiglio comunale.
Il riferimento è alla privatizzazione del Porto, un’operazione di sottrazione del bene pubblico alla città per soli 25 anni. Un passaggio fatto a gran velocità, che da Augusta a Catania sta producendo critiche e polemiche, sollevate da più parti politiche. Ebbene, il sindaco ha replicato alle sollecitazioni dell’Mpa e del consiglio comunale con una risposta scritta che di fatto, con stile causidico e legalitario di facciata, non prende posizione contro l’operazione (anzi la difende ipotizzando soluzioni ottimistiche per i rischi occupazionali dell’operazione), pertanto di fatto la lascia fare.
Il famoso “tutore dell’Ordine” che piace tanto al popolo di centrodestra e a fasce consistenti di centrosinistra o “ex Bianco” si mostra per quello che è: ha una concezione della legalità vista come multa per la sosta in doppia fila o per i manichini delle mercerie del centro. Di conseguenza, quando si alza il livello degli interessi in gioco, lo “sceriffo” diventa quasi “operatore sociale”, comprensivo, tollerante, amante della pace. Insomma, la solita destra borghese. E la solita Catania piccolo-borghese che si rispecchia nel suo sindaco (e nella sua informazione, con l’omaggio tartufesco all’ Editore “monopolista-liberale”).
Ps: ci penserà la magistratura?
iena marco benanti.
Lascia un commento