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Il 19 E 20 LUGLIO AL GIARDINO DI SCIDA’ DI CATANIA IL CENTRO MAGMA PROPORRA’ LA LETTURA DI TRE ATTI UNICI DI ANTONIO CARUSO (“LA MOTIVAZIONE”, “ANTIMAFIA? SÌ GRAZIE, DUE ZOLLETTE” E “LONTANO LE URLA” )
Pubblicato il 15 Luglio 2023
Il Centro culturale e teatrale Magma, diretto da Salvo Nicotra, in occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio proporrà, in forma di reading, mercoledì 19 luglio 2023, alle ore 20.00, con replica giovedì 20, al Giardino di Scidà, in via Randazzo 27, a Catania, i tre atti unici “La Motivazione”, “Antimafia? Sì grazie, due zollette” e “Lontano le urla” di Antonio Caruso.
Il reading sarà presentato in un luogo simbolo come il “Giardino di Scidà”, bene confiscato alla mafia e divenuto casa-memoria della lotta alla mafia. Al giardino è stato dato il nome del giudice, Gianbattista Scidà, storico presidente del Tribunale dei minori di Catania, che fu, peraltro, tra i magistrati presenti al dibattito che accompagnava le repliche dei testi sulla mafia scritti da Antonio Caruso e realizzati nelle scuole siciliane. La lettura dei testi sarà di Antonio Caruso, Donatella Marù, Marinella Spartà e Pietro Barbagallo, coordinamento registico Antonio Caruso, musiche di Erik Satie. La serata vede la collaborazione delle associazioni “Terre forti” e “Darshan”.
“Il testo ”La Motivazione” debuttò trent’anni fa, – spiega l’autore Antonio Caruso – con un senso di delusione mista a rabbia, ma con la voglia di incidere nel tessuto sociale e l’obiettivo di rendere la provocazione uno strumento per far emergere le domande necessarie per la società civile. Dopo trenta anni la sgradevole sensazione è che non sia cambiato molto, forse, sono cambiati i modi in cui la mafia opera, non la sostanza. E proprio il fatto di aver cambiato il modus operandi, rende la mafia più pericolosa, perché meno plateale ma più connessa, più collegata ai sistemi del potere. Avrei preferito non doverli rimettere in scena, pensando che quei testi, in fondo, raccontavano un mondo oggi non più attuale. Invece, pur con le dovute differenze, pur con tutti gli anacronismi, dopo 30 anni siamo ancora pronti a provocare il pubblico per stimolare quelle domande a cui 30 anni faforse non si è riusciti a dare risposte esaustive. E lo facciamo ripartendo, non a caso, dal Giardino di Scidà”.
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